andosan Spirito Inquieto
Numero di messaggi : 161 Data d'iscrizione : 14.05.09 Età : 41
| Titolo: Messa del 27 settembre Dom Set 27, 2009 3:22 pm | |
| Padre Andosan vestiva l'abito da cerimonia cosi come prescritto dalla tradizione del Culto Aristotelico, davanti a lui i confratelli che lo accompagnavano all'altare. Arrivato all'altare Padre Andosan aprì il libro delle Virtù e cominciò a leggere la Parola: "Dalla fine dei tempi II: Il castello" - Citazione :
E fu allora che l’orrore ebbe inizio.
Il cielo si oscurò, riempiendosi di nuvole tenebrose. Il tuono rimbombò, risuonando in tutte le capanne. E la pioggia iniziò a cadere. Un diluvio come nessuno ne aveva mai visti fino ad allora! Le bufere giravano vorticosamente e il mare si fece così agitato che vidi molti pescatori sparire fra le onde. Tutti si misero al riparo, ma la pioggia non smise più di cadere.
Per tre giorni e tre notti, essa si adoperò per annullare tutti gli sforzi degli agricoltori, che, impotenti, vedevano morire i loro raccolti. Le strade si trasformavano in torrenti. Tutta la regione era colma d’acqua. E il mare sbatteva con tutta la sua furia contro la città, distruggendo i moli, affondando persino le barche più grandi, e andando ad abbattersi contro la costa.
Poi, il cielo si oscurò ancora di più, soffocando completamente i raggi del sole, e tutto era ormai illuminato solo dai fulmini il cui rombo risuonava in tutte le case dove la gente si stringeva, impaurita. La pioggia divenne sempre più fredda, trasformandosi in neve. Il gelo portò a termine la distruzione delle colture e il vento glaciale sferzava le case, dove la gente, terrorizzata, soffriva la fame e la sete senza aprir bocca.
Allora, la neve si trasformò in grandine. Questa era composta da enormi chicchi, grossi come un pallone da soule e duri come la pietra. Colpirono con tutta la loro forza le solide mura e gli edifici in pietra. I tetti sembravano patire questo trattamento, ma si sforzavano di resistere. Ma non fu comunque abbastanza, poiché molte case crollarono sulla testa dei loro sventurati abitanti, in mezzo a grida disperate d’aiuto che si persero nel frastuono del cataclisma.
Ma il calvario sembrò aver fine quando la grandine diminuì e poi cessò. Poco a poco, la gente uscì dai modesti ripari e molti fra loro, sconvolti, si diressero verso il castello, perché le loro domande trovassero una risposta. Il parroco e il principe si rivolsero allora alla folla. Ma il discorso del capo temporale fu interrotto dal crollo della torre, che lo schiacciò senza alcuna forma di processo.
Infatti, la terra aveva cominciato a tremare. E lo sfortunato eletto era venuto a trovarsi sulla traiettoria verticale del gigantesco monumento. La gente si mise a correre per raggiungere i ripari. Ma le fragili case crollavano l’una dopo l’altra. Le strade si aprivano, si aprirono crepacci che divoravano con le loro fauci di terra gli sventurati che si lasciavano prendere nella loro terribile morsa. Le mura, già scosse dalla grandine, crollarono, contribuendo anch’esse ad aumentare il numero dei morti.
Così tutta la città, poco a poco, crollò, lasciando un gran numero di persone in preda al panico. Solo la chiesa era scampata agli assalti degli elementi scatenati; sembrava che essi avessero risparmiato l’edificio santo. La terra smise di tremare e si fece la calma. Senza una parola, i sopravvissuti si raggrupparono allora intorno alla casa dell’Altissimo. Lì stava il parroco. Predicava il pentimento per gli errori commessi. La sua carica era ammirevole, ma nella sua voce si poteva percepire l’angoscia che le sue preghiere non bastassero a venir loro in soccorso. Tuttavia, tutti ascoltavano la predica del parroco come mai avevano fatto prima." Poi il monaco domenicano cominciò la sua breve omelia"Cari Fratelli, la tempesta imperversa, il male si affaccia sulle nostre terre, il peccato dilaga rompendo gli argini che la Chiesa ogni giorno costruisce impartendo Sacramenti e predicando la conversione. La parola della Chiesa è dileggiata, inascoltata, vilipesa, ma la Chiesa non parla per se, parla per il bene del singolo e della comunità dei fedeli. La Chiesa non fa politica, però non può rimanere zitta nel vedere la bestialità del potere sbranare le anime aristoteliche. La torre che crolla e schiaccia il suo Principe, è il simbolo del crollo del potere civile creato su basi errate, creato sulle fondamenta del male. La Chiesa invece, e il suo pastore, resiste al male perchè le sue fondamenta sono solide ed eterne. L'uomo che si allontana dalla Chiesa tornerà a rifugiarsi in essa, chi è causa di male verrà schiacciato dal suo stesso male, ma chi lavora ogni giorno costantemente a servizio dell'Altissimo sarà sempre al sicuro. Amen"Padre Antonio Domenico si sedette per meditare in silenzio. |
|
Kemnos Dignitario Onorario
Numero di messaggi : 215 Data d'iscrizione : 15.05.09 Età : 40
| Titolo: Re: Messa del 27 settembre Dom Set 27, 2009 6:57 pm | |
| Padre Ennio si aspettava di ascoltare finalmente un'omelia di Padre Philip quella domenica, ma per quanto si potesse cercare non si era trovato in monastero, per cui dovette andare a prepararsi il sostituto già designato: padre Andosan.
Il frate ascoltò con attenzione le parole del celebrante, un'omelia molto energica, degna sicuramente di un domenicano, al termine della quale Ennio rispose assieme ad i confratelli: "Amen". |
|
tacuma Dignitario
Numero di messaggi : 4167 Data d'iscrizione : 13.05.09 Età : 70 Località : roma
| Titolo: Re: Messa del 27 settembre Dom Set 27, 2009 11:51 pm | |
| Amen" Avrebbe avuto molto da meditare quella sera nella sua cella padre Tacuma. L 'omelia del confratello lo aveva scosso, lo aveva riportato ad interessi terreni che da tempo aveva tralasciato. Era tempo di ascoltare attentamente le voci di quello che Andosan definiva - potere civile creato su basi errate, creato sulle fondamenta del male.- Mentre continuava -
La Chiesa invece, e il suo pastore, resiste al male perchè le sue fondamenta sono solide ed eterne...... Si c'era da riflettere a lungo |
|
Anassagora Frequentatore
Numero di messaggi : 24 Data d'iscrizione : 10.07.09
| Titolo: Re: Messa del 27 settembre Lun Set 28, 2009 1:48 am | |
| “Amen”
Gli occhi di Anassagora si illuminarono inspirati da un pensiero: l'uomo è schiavo, cioè è dominato dal peccato e solamente accettando l’Altissimo e vivendo per Lui e con Lui troverà la salvezza…..avrebbe meditato sulle parole di Padre Andosan nel silenzio della sua cella. |
|
Contenuto sponsorizzato
| Titolo: Re: Messa del 27 settembre | |
| |
|