i dolori del giovane Ranuccio

Titolo: i dolori del giovane Ranuccio Ven Dic 16, 2011 6:04 pm

notte e giorno a meditare, nell'attesa che la classe di studio accettasse anche lui e intanto a leggere avidamente i Libri delle Virtù...che quasi ne conosceva a memoria il primo.
Eppure il tempo passava e gli studenti gli si accalcavano davanti...
In segreteria aveva visto diverse persone arrivare ben dopo di lui ed avere immediatamente accesso ai Precettori.
Forse era il castigo per aver perso la sua prima occasione presso i Cistercensi e il destino adesso gli si metteva contro....Tuttavia lo stesso Creratore dava una seconda occasione per aggiustare i torti fatti in vita.....e che Lui non riuscisse a ottenerne una era cosa assai strana...
Meditava Ranuccio, meditava affranto e solitario

Titolo: Re: i dolori del giovane Ranuccio Sab Dic 17, 2011 1:40 am

Madre Fenice bussò alla porta e attese che le venisse detto d'entrare.
Desiderava parlare con Ranuccio e farsi raccontare da lui le sue disavventure, e rassicurarlo sul fatto che nessun accanimento vi era da parte sua nel fargli attendere un poco l'ingresso nell'aula studio della Pastorale.

Posso?

Titolo: Re: i dolori del giovane Ranuccio Dom Dic 18, 2011 10:26 am

Meditare meditare...cose da monaci, il giovane aveva con costanza provato a farlo, ma al fine si era appisolato...Era ormai la tarda mattinata quando Ranuccio si risvegliò sentendo bussare alla sua porta...

Avanti, la porta è aperta

Gran Priore Numero di messaggi : 5453 Data d'iscrizione : 26.12.10

Madre Fenice entrò col sorriso sulle labbra e salutò il giovane, che le sembrava un po' intontito dal sonno.

Buongiorno, figliolo, ben svegliato. Dunque, vorrei parlare con te. Credo sia necessario che noi ci diciamo alcune cose con chiarezza, perché a volte per un giovane non è facile comprendere come vanno le cose in un monastero... la giovinezza è impaziente, e spesso interpreta l'attesa o certi passaggi obbligatori nei vari uffici, come volontà di respingere o comunque di scoraggiare la persona.
Nulla di tutto questo, qui. Dimmi però cosa ti turba... ti ho visto andar via dalla segreteria dell'Università molto corrucciato.

Dette queste parole, Madre Fenice rimase in attesa di una risposta senza smettere di sorridere.

Titolo: Re: i dolori del giovane Ranuccio Lun Dic 19, 2011 1:20 am

Ranuccio ripresosi dal torpore, un pò imbarazzato per essere stato scoperto a dormire quando in cuor suo avrebbe voluto vegliare fece un lungo sospiro e rispose...

Madre, forse dovrei raccontarvi una parte della mia vita perchè possiate capire il perchè del mio animo inquieto...
Sono giovane è vero e sono nato da poco e fin dalla più tenera età ho dimostrato una spiccata propensione per la poesia,
Mia madre è Jess Bentramone da Savona e mio padre....mi dicono essere Achillee d'Oria dalla medesima città.
Dico questo perchè i miei genitori si sono sposati appena una settimana fa...mentre io ero qui in attesa di cominciare i miei studi.
In ogni caso queste nozze fanno di me un d'Oria e compicano ancora di più la mia situazione sentimentale.
Fu che io durante la mia adolescenza a Savona mi innamorai di una ragazza poco più grande di me di nome Evolina d'Oria.
A lei dedicai poemi e gesta senza risparmio di fatica e intelletto...
Negli stessi giorni in cui ciò accadeva, il parroco del mio paese (uomo saggio a cui sono molto legato) ricevette la nomina a Vescovo di Novara, credo....e si trasferì, lasciando una pergamena in cui diceva di cercare qualcuno disposto ad occuparsi della chiesa fintanto che non si fosse trovato un sacerdote idoneo alla pratica in Savona.

Io, che mai ho pensato per un solo momento di intraprendere la via della chiesa, ma che sono stato cresciuto nella buona educazione Aristotelica, mi feci avanti, per compiere il bene nella società come prescrive il Santo Profeta Aristotele.

Padre Maurilio, accettò di buon grado la mia candidatura e mi nominò seduta stante suddiacono dicendomi che avrei dovuto recarmi presso Fornovo a studiare i sacri testi (che in realtà un pò conosco leggendone brani quotidianamente dal principio di Ottobre).

La notizia non mi lasciò certo entusiasta....lasciare Savona e non vedere per chissà quanti giorni il viso angelico della mia amata...eppure mi incamminai e mi presentai al Monastero Cistercense, ove venni accolto e istruito su come scrivere e come leggere, financho come pensare pria di iniziare lo studio della Pastorale.

La rigida educazione Cistercense unita alla malinconia e alla solitudine furono una commistione micidiale per il mio umore che precipitò immantinente e scrissi quindi a Padre Maurilio una lettera personale in cui dicevo in buona sostanza quello che sto raccontando a voi, e che mi sarei ritirato dal monastero per tornare a Savona....e di far di me ciò che meglio crtedeva (se sospendermi e convincermi o levarmi l'incarico o qualsiasi cosa)..
Egli, certamente in buona fede ma contravvenendo alle regole dell'etica e del rispetto del mio messaggio personale a lui rivolto, comunicò queste mie intenzioni a Padre Astuzia, dignitario Cistercense che andò su tutte le furie e al quale io scrissi una missiva in cui mi scusavo per il disguido e chiedevo perdono per i miei peccati.
Messaggio che non ebbe mai risposta e sono trascorsi ormai due mesi da quando lo inviai.

Tornai quindi a Savona decisamente abbacchiato e li ricevetti il colpo di grazia al mio morale...ebbi l'amaro rifiuto da parte di Evolina che desiderava tornare a Chiavarie voleva lasciarmi in amicizia.
L'amore non conosce ragioni e sebbene io potessi capire le sue parole il mio cuore non le accetto e fu la prima crepa, la prima cicatrice che porto sul petto....essa ha forma del viso di Evolina.

Sprofondato nel più nero baratro della disperazione, senza l'amore e senza il conforto della fede vissi giorni disgustosi in cui passai il tempo a ubriacarmi in taverna, finchè non ricevetti dal mi ovescovo Normix l'ultimatum di entrare a studiare la pastorale maxima in un monastero poichè la città e la Chiesa aveva bisogno di me in quel momento...

Da amici di Famiglia seppi che esisteva anche un seminario Domenicano ove per altro si trova Padre Tacuma di cui ho infinita stima e per cui provo un affetto quasi figliale
Quindi mi incamminai, vestito di stracci, senza cibo nella bisaccia, senza ducati ne scarpe e vagai nei boschi per giorni, digunando o nutrendomi di bacche prima di giungere, stremato e febbricitante alle porte di codesto monastero.

Qui sono stato accolto, curato e nutrito senza che mi venisse chiesto nulla e ciò ha rafforzato la mia fede nelle persone buone che albergano nell'Ecumene Aristotelica.
Il resto lo sapete....sono rimasto in attesa vedendo molti allievi giungere dopo di me e passarmi davanti e da voi solo sguardi sorridenti ma privi di un significato risolutivo Madre.

Ora io mi chiedo:

E' questo un castigo umano o divino per aver perso la mia prima occasione presso i Cistercensi?
Non merito io una seconda possibilità di servire il Signore...seppur confermando che lo farò sempre e comunque da laico?
avete accennato ad una missiva....ci sono persone che non gradiscono la mia presenza qui o nella comunità dei servi di Aristotele e Christos?
Ranuccio guardava, supplice madre Fenice in attesa di una chiarificazione....

Gran Priore Numero di messaggi : 5453 Data d'iscrizione : 26.12.10

Figliolo disse Madre Fenice dopo aver ascoltato in silenzio e con grande attenzione il racconto di Ranuccio per prima cosa desidero fugare il tuo timore di non essere ben accetto qui a causa dell'opposizione di qualcuno. Non si tratta di questo. Le decisioni che riguardano questo monastero si prendono in questo monastero... e penso che dicendo questo io non abbia bisogno di precisare maggiornmente quello che intendo dire.
Anche per quanto riguarda i tuoi studi, ti rassicuro sul fatto che non c'è stata da parte mia alcuna intenzione di tenerti lontano dalle aule facendoti passar davanti altri studenti per chissà quale motivo. Più semplicemente, vi sono studenti arrivati prima che si stanno attardando troppo e che quindi tengono occupate ingiustamente le aule, e quindi, mentre attendevo di far chiarezza sulla tua situazione, ho potuto farne entrare solo alcuni e non te. Ma siccome sono passati, come giustamente fai osservare anche tu, alcuni giorni, ed essi non si affrettano a terminare il loro corso, poiché invece stanno per liberarsi altre aule, risolveremo il problema così.

Madre Fenice sorrise, perché era abituata a sorridere, e il suo sorriso voleva sempre essere un incoraggiamento e mai un modo per evitare di rispondere. Dunque, forse già stasera, ma con certezza domani, potrai entrare in aula e iniziare i tuoi studi qui. Ti invito a dimenticare, anche se è difficile, ciò che è successo altrove, poiché qui siamo a San Domenico e a San Domenico le cose vanno diversamente che altrove. Qui dei problemi, se ce ne sono, si parla tutti insieme, e si cerca di risolverli.
Spero quindi che ora sarai più sereno, e ti assicuro che ti seguirò nei tuoi studi con attenzione e presenza.

Fatto questo lungo discorso, Madre Fenice lo concluse col sorriso e attese la reazione di Ranuccio.

Titolo: Re: i dolori del giovane Ranuccio Gio Dic 22, 2011 1:29 am

Grazie Madre...cercherò di cominciare una nuova vita qui con voi, io cerco solo di trovare un mio equilibiro, una mia serenità...e se posso, dare una mano

Titolo: Re: i dolori del giovane Ranuccio Gio Dic 22, 2011 2:24 am

Benissimo, figliolo. Vieni a studiare, la porta è aperta... e se avrai bisogno di chiedere qualcosa o anche soltanto voglia di fare un commento, non temere di non essere ascoltato attentamente. Qui al monastero c'è Pace... l'atmosfera è serena e invita allo studio, alla preghiera, alla riflessione e alla fratellanza.
Ti aspetto nelle aule...

Madre Fenice si alzò sorridendo e, fatto un cenno di saluto, si avviò alla porta quasi per precedere Ranuccio verso il corridoio dell'ala universitaria sul quale si aprivano le aule.

» Un giovane uomo
» Un giovane si presenta al monastero....
» [gdr] BATTESIMO giovane Candido
» L'arrivo di Ranuccio
» Dormitorio Ranuccio