Enea stava attraversando un periodo di sorprese, la sua persona veniva richiamata a svolgere incarichi importanti ma l'avvenimento più importante culmine della sua vita era accaduto qualche giorno fa.
Il Cardinal Tacuma stava per elevarlo alla dignità Episcopale.
Frà Enea nella sua semplicità tale richiesta mai se la sarebbe aspettata e mai avrebbe voluto riceverla, poichè la propria consapevolezza di se' è sempre stata bassa e la penitenza continua che affrontava nel vivere mai avrebbe dovuto portarlo a divenire Vescovo di Santa Madre Chiesa e perdipiù nella propria città, città che aveva già visto due Vescovi suoi familiari....
Una responsabilità importante il signore li chiedeva, quella di rappresentare i Santi Apostoli tramite il suo verbo. Solo a una persona non avrebbe mai negato di servirlo e ricoprire incarichi, al Signore Dio Onnipotente, e questa chiamata era giunta proprio da lui.
Ormai da due giorni non dormiva il frate, pregava soltanto e digiunava, ma poi si decise il giorno prima della cerimonia di ordinazione episcopale di recarsi prima in preghiera presso il sepolcro di Padre Eriberto, suo maestro in San Domenico e colui che anni fa lo aveva ordinato sacerdote.
Cosi' si prostrò in ginocchio, col cappuccio si copri' il volto e cominciò a pregare intensamente per la sua anima e per l'Altissimo che in questi giorni gli chiedeva un incarico cosi' importante che gli avrebbe cambiato la vita.
Immobile il frate stette 4 ore prima di rialzarsi e tornare nella sua cella, i ginocchi sanguinanti lasciarono un impronta davanti al sepolcro, si mise subito a pulire sperando di non essere visto da nessuno e per fortuna ce la fece e tornò nella sua cella.