Da poco aveva saputo della morte di una sua concittadina. Profondamente scossa Madre Arianna tornò nella sua cella e, piante calde lacrime, si accasciò in preghiera sull'inginocchiatoio. Giunte le mani, il capo chino, i piedi scalzi sul pavimento freddo e ruvido. Chiuse gli occhi e si rivolse all'Altissimo.
Per il bene che hanno fatto,
benedite le sue mani Signore.
Per le lodi che ogni giorno proclamava,
benedite le sue labbra Signore.
Per averle fatto scorgere il Vostro volto in quello dei fratelli,
benedite i suoi occhi Signore.
Per l'intensità con cui Vi ha sempre cercato,
benedite la sua anima Signore.
Restò un poco in silenzio. E infine aggiunse:
Dio misericordioso e pietoso,
Voi che promettete ai giusti la salvezza eterna,
accogliete la sua anima in Paradiso.
Amen
Continuò la sua preghiera senza pronunciare altre parole. E dopo aver meditato a lungo, quando nel suo cuore tornò ad avvertire la pace, si alzò. Sistemò quindi l'inginocchiatoio, diede una rinfrescata al saio passando le mani là dove le ginocchia poggiavano, e si avviò verso l'università.