Era una fredda e limpida giornata di fine novembre e il campanile batteva sette rintocchi. David Tertius Vanluck Orseolo, col mento sprofondato nel bavero del cappotto per non esporlo al rigore del vento vedeva il Sole alto nel cielo, che incurante dei suoi pensieri rivolti a progetti futuri, splendeva come non faceva da tempo, regalando ai suoi figli un lieve calore autunnale, mentre le nuvole, sue sorelle, riacquistavano la forma che sembrava perduta. Quel monastero si trovava in un vero angolo di paradiso deliziato da quella piacevole atmosfera sospesa tra storia e spiritualità. Messer Vanluck Orseolo si fermò così dinanzi al portone, prese mano al battocchio e batté. Dopo un po’ un uomo gli si presentò dinanzi e così David con ossequio, s’inchinò e disse:
“Buonasera buonuomo. Sono David Tertius Vanluck Orseolo e vengo da Massa. Sono qui per apprendere i rudimenti della Fede Aristotelica per accostarmi con maggiore convinzione al sacramento del Battesimo.”