Dopo aver desinato, come consuetudine insieme ai confratelli ascoltando la lettura delle Parole Profetiche, mi sentì spinto da una strana forza nel bosco, una grande dolcezza ivi mi spingea e l'anima mia tutta a se tendeva per dolce che d'essa sentivo e ancora or che lo vado narrando ne sento. Una grande pace in core sentivo e tutto presone m'addentrai nel folto.
Ricordo solo d'aver pregato ed il senso d'appagamento che ne sentì, non altro. Forse sarò svenuto ai piedi d'un albero, ma non credo. Il mio cuore era felice e l'anima calma come in un sogno... come ora sento e sempre in queso luogo. Sono tornato non so dopo quanto alla mia cella, ma già il sole al buio lasciava il posto ed io avevo da presenziare alle orazioni della sera, come feci.
Da quanto sono in questo luogo giubilo e gaudio son la mia essenza. Volesse Aristotele assistermi in questo mio viaggio, come tutti e sempre, amen.