Era inverno ormai inoltrato e l’orto del monastero pareva un campo di battaglia quando anche gli sciacalli han fatto scempio del terreno.
Jacopo si aggirava come un anima in pena alla ricerca di mettere insieme un pasto dignitoso per i suoi confratelli.
Anche il mare della sua riviera di ponente era stato ingeneroso fornendo solo una discreta quantità di crostacei…
Nessun pesce nobile e i fratelli avrebbero dovuto accontentarsi degli scampi, ma con cosa accompagnarli?
Trovato!
Le cime verdi si afflosciavano con un’aria decisamente poco invitante ma Jacopo sapeva che sotto terra vi erano dei succulenti porri.
Anche oggi la mensa era salva!
Ingredienti:
scampi
porri
olio
burro
panna
limone
scalogno
vino bianco
prezzemolo
cerfoglio
sale e pepe
Mentre l’erborista del convento portava le erbe officinali che Jacopo aveva gentilmente chieso, il cuciniere nettò gli scampi e li passo rapidamente sotto l’acqua.
Tolse le radici e la parte verde dei porri, quindi li tagliò a rondelle molto sottili.
In un tegame oliato fece cuocere per una quindicina di minuti i porri irrorando d’acqua alla bisogna, salando, pepando ed aggiungendo una copiosa noce di burro.
Nel frattempo sciolse altro burro e vi fece rosolare gli scampi delicatamente, quindi spense, li scolò e li tenne al caldo, conservando la loro salsa.
Nella salsa degli scampi fece rosolare lo scalogno precedentemente pulito e tritato ma senza fagi prendere colore, quindi aggiunse un bicchiere di vino bianco e lo lasciò evaporare.
Unì alla salsa ottenuta la panna e la fece ridurre della metà, aggiunse il succo di un limone e aggiustò di sale e pepe.
Prese il vassoio di portata, vi sparse sopra i porri, quindi mise gli scampi al centro e coprì con la salsa di panna.
Proprio in quel momento il frate erborista entrò in cucina esclamando:”mmmmm che profumino!...Fra Jacopo, ma siamo sicuri di non incorrere nel peccato di Gola?”.
Mentre Jacopo disponeva foglie di prezzemolo e cerfoglio a guisa di guarnizione rispose:” fratello, non sono i cibi che portano i peccati, bensì la cupidigia di chi se ne nutre!...Un lavoro ben fatto, sia esso la miniatura di un capitolo dei libri delle Virtù o la preparazione della mensa quotidiana sono lodi in movimento al Signore ai doni che Egli ci ha fatto…ed ora fratello…aiutatemi a portare in tavola che è tempo di mangiare.”