Monastero Aristotelico di San Domenico

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 Aprite...Aprite...

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5 partecipanti
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Piccolomini
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MessaggioTitolo: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyLun Feb 22, 2010 8:32 pm

Padre Piccolomini, era rincasato la sera nelle sue stanze a Roma, i continui impergni tra l'Arcidiocesi e gli Uffici di Curia gli riempivano la giornata mentre alla sera importanti ricevimenti, presso potenti cardinali romani o presso nobili affilitati alla Chiesa.
Rientrato nella sua stanza spostando alcuni libri dalla libreria, fece cadere una vecchia pergamena, la raccolse e lesse... era la prima bozza del Codice dell'Ordine Domenicano, quell'Ordine che aveva acceso il suo spirito giovane d'amore per l'Altissimo e con la quale aveva a lungo lavorato assieme a Padre Heldor, in un momento gli tornò alla mente le prime campagne per presentare l'ordine alla Chiesa, la tristezza di non essere ascoltati, i primi fratelli che giungevano via via sempre più, e poi il loro primo monastero sulle montagne che lui Padre Heldor e gli altri fratelli avevano innalzato con le loro povere mani pietra su pietra. Un dolore fortissimo gli soffoco il cuore, e scoppiò in un pianto amaro, chi era quel Piccolomini che ora teneva in mano quella carta? Dov'era quel povero frate che girava con la sua lacera tunica, dov'era quel povero frate che amava stare con i poveri e nel suo convento a pregare e a riflettere era forse morto? O era stato incatenato? Incarcerato dal Piccolomini sedotto dal tempo e della vana gloria? Dov'era quel'umile frate che non si preoccupava mai di se ma degli altri?

"Maldetta la Creatura Senza Nome!" urlò all'improvviso battendo i pugni sul muro "E maledetto me Piccolomini, che come uno stolto ho abbandonato l'amore dell'Altissimo, per gloriarmi del suo nome, per vestirmi di ricce e vesti e gioielli mentre il mondo muore, sia mai! Creatura Senza Nome, troppo a lungo ai goduto della mia anima, ma ora mi sono destato e il tuo sogno d'oro in cui mi hai rinchiuso è svanito!"

Si strappo le ricche vesti da prelato e corse in una casa in un angolo buio della sua stanza, la aprì e trovo la sua vecchia e povera veste da frate domenicano, quel lacero e ruvido tessuto gli parve più dolce e delicato della miglior seta che avesse mai indossato. E capì, cosa l'Altissimo voleva da lui...

Corse di fretta giù nelle scuderie, prese il suo cavallo e nella notte partì cavalcando ininterrottamente, con le lacrime agli occhi, arrivò ai piedi del monte del suo monastero, percorse l'ultima fatica, il cavallo ormai stremato si fermò a metà scese continuò di corsa a piedi nudi da solo, nel freddo della notte di febbraio, giunse al portone, battè forte fortissimo e gridò:

"Aprite Aprite... abbiate pietà di un povero peccatore!"

Detto ciò cadde a terra privo di sensi stremato dalla fatica...
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Marcello_borja
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyLun Feb 22, 2010 8:46 pm

Come al solito il sonno mio notturno era turbato, ma questa notte per qualcosa di diverso... avevo udito un tonfo sordo venir dall'esterno e il nitrito di un cavallo che poi al galoppo andar sentivo in lontananza...
Pensai non fosse un sogno e così pregando mi avviai alla foresteria prima ed alla portineria poi e non scorgendovi nessuno spiai al di fuori e lì vidi un uomo che al suolo stava e dormir sembrava beato, non fosse stato il ricordo del nitrito della bestia non avrei aperto la porta, dico il vero, ma pensai a briganti che assaltato avessero un poveruomo e così con fiaccola alla mano aprì il cancello. Quando ben lo vidi ferito com'era e sanguinante, abbandonai all'interno e alla luce della luna, lo trascinai fino la foresteria rigranziando Aristotele Profeta che ancor vivo fosse, ed avendo cura di non fagli io peggio di ciò che aver potea di suo, lo misi in su una panca, e subito, chiuso il pesante portone, come un folle correndo andai al campanile e mi misi a suonar la campana per destar tutti i monaci, che a quell'ora tarda certo ancor dormivano o, se svegli meditavano o priegavano ... Chissà che mi diranno pensai ... aprir la porta io ... ma che far avrei dovuto... lasciarlo di fuori? No ... e come ... no no ... per carità .... che Iddio mi aiuti ... non ha aspetto d'un sicario ...
Appena m'avessero raggiunto dovuto avrem portarlo in branda o sulla panca stessa e presto alla infermeria così che medicato fosse e visitato... Grazie a Domineiddio era vivo!
Col fiatone corsi ancora dal povero ferito e vidi che con da destra si toccava la fronte dove sanguinava... era buon segno, si stava svegliando e così, con l'acqua in una baccinella attesi che qualcosa mi dicesse prima che tutti lì accorressero ...
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Piccolomini
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyLun Feb 22, 2010 9:16 pm

Padre Piccolomini riprese per un momento conoscenza con le pochissime forze che aveva in corpo, prese dalla tasca della tonaca una pergamena e la porse al suo soccorritore dicendo con un filo di voce:

"Perdonatemi fratelli perdonatemi..."

Detto questo, riperse i sensi i accasciò svenuto sulla panca.
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Marcello_borja
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyLun Feb 22, 2010 9:25 pm

Con gli occhi fissi nel guardare il povero ferito presi il folium e lo posai senza osare aprirlo su un tavolo ligneo che stava in quella stanza della Foresteria. Deve essere certo un ecclesiastico ... se ha detto fratelli... deve... chissà cosa gli sarà accaduto ... l'avranno forse rapinato questo poveretto?... Voglia Iddio che presto stia in forze e si riprenda ...
Pregerò per lui, mentre con l'acqua cercherò di tergere queste sue ferite, che ora , a mia miglior vista paiono men gravi di quanto pensassi, forse addirittura sol graffi... Forza fratelli con lo scampanare che ho fatto avrei svegliato perfino il cistercense DonFerrante!!!
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Eckart
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyLun Feb 22, 2010 10:08 pm

Eckart si trovava presso lo Scriptorium, immerso in una profonda lettura, quando quegli strani rumori erano cominciati.

"uff" pensava... qualcuno dovrebbe aggiustare quella porta, che ogni tanto non si chiude bene, e sbatte al vento! Per fortuna che in portineria c'è sempre qualcuno... penseranno senz'altro a chiudere!! Ora non mi pare proprio il momento per barattare la trascendenza con la contingenza"

Ma i rumori erano continuati... e pareva sentirsi l'affanno sofferente d'un uomo... che un poco rimbombava per i corridoi del Monastero, stretto tra mura massicce.

Cercò rigorosamente il punto alla frase che stava leggendo... infilò una foglia secca in mezzo al libro... su quella pagina... e si diresse verso la portineria per controllare... pensando a qualche vagabondo ubriaco che cercava la propria anima persa chissà dove....

Lo spettacolo che gli si parò davanti, invece, ebbe per lui dell'incredibile... Spalancò bene gli occhi e se li strofinò... pensando esser preda d'una visione dettata dalla stanchezza, ma l'immagine che aveva davanti non scompariva...

Fratello Marcello stava soccorrendo un uomo, privo di sensi... Si avvicinò trafelato.... vide costui inerme... e fece a gara di pallore:
Mio Dio!!! Padre Piccolomini!!!!

E poi rivolgendosi a Marcello:

"Fratello, ma che accade????"
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tacuma
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyLun Feb 22, 2010 10:28 pm

Urla e rumori provenienti dalla portineria lo distolsero dalla sua preghiera.
Chiuse con un colpo secco il sacro testo e velocemente si diresse verso la porta della sua cella.
Piu' si avvicinava e piu' il trambusto aumentava....sulla panca, accanto all'enorme portone un uomo giaceva...accanto a lui riconobbe Eckart...marcello...
Sempre piu' preoccupato e teso, accelero' il passo, il cuore gli batteva all'impazzata il fiato corto quasi lo lasciava senza aria.
Giunto accanto a quello strano capannello in agitazione, i tratti del suo volto come d'incanto si distesero ed un sorriso dolce, luminoso e pieno d'amore gli rischiaro' il volto.
Lentamente si inginocchio' accanto all'uomo e gli prese una mano tra le sue

Bentornato fratello. Ci siete mancato.
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Piccolomini
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyLun Feb 22, 2010 10:42 pm

Padre Piccolomini si ridestò con un gran malditesta, e in uno stato di confusione tremendo, non capiva nulla, vedeva delle sagome intorno a lui, la vista era annebbiata piano piano si schiarì e riconobbe Padre Tacuma, e gli sussurrò:

"Tacuma, siete ancora qui che piacere vederti ancora fedele alla Regola, io ho mancato, ma Voi siete sempre stati vicini a Padre Heldor, sono tornato per non andare più via, per riprendere ciò che avevo lasciato, il mio monastero, la mia Fede e Voi, so che siete cresciuti e molti si sono aggiunti qui alla nostra famiglia. Anche un padre può sbagliare, ma Voi miei cari figli, son certo, siccome siete molto più grandi di me, mi perdonerete"
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tacuma
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyMar Feb 23, 2010 11:17 am

Su su padre andate col buon Marcello e l'amico Eckart in refettorio a rifocillarvi un po'...troverete sicuramente i rimasugli di qualche prelibatezza di fratel Jackob...io intanto corro a cercare padre Andosan per aprire la vostra cella
Si volse e corse verso il chiostro. Sereno questa volta ringraziando l'Altissimo per quanto stava donando al monastero.
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Marcello_borja
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyMar Feb 23, 2010 5:59 pm

Non ebbi il tempo nemmeno di proferir parola, vedendo il buon fratello Eckart, che arrivò Padre Tacuma. Egli prontamente, vedendo il mio stupore nel riconoscere in seguito alle parole di tutti nello straniero uno dei fondatori del monastero medesimo mi a tutti si rivolse perchè aiutassimo il Padre a rifocillarsi e mettersi in sesto col cibo. Pero, mentre accompagnavo, come per richiesta di Padre Tacuma il riconosciuto Piccolomini e il mio fratello al refettorio, mi venne in mente che avevo lasciato la lettera di quello che credevo straniero sul tavolo della Foresteria. Così avendoli salutati subito mi recai a prenderla per consegnarla nelle mani di Padre Tacuma.
Padre Tacuma correva alla cerca di Padre Andosan e così lo incontrai nel chiostro delle celle e subito gli dissi:
- Padre, perdonate, ma il Padre Piccolomini mi diede questa epistola prima di svenir in Foresteria, tenete, immagino si tratti d'una lettera per il capitolo del convento...Così dicendo lasciai il Padre dopo averlo salutato e tornai al refettorio per veder se si necessitava di aiuto da parte mia.
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Piccolomini
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyMar Feb 23, 2010 8:37 pm

Padre Piccolomini, si trovò a camminare accanto a un giovane oblato che lo reggeva vista la sua incapacità di sorreggersi da solo.
Lo guardò gli sorrise, ed estraendo una chiave di ferro dalla tasca della tunica disse, rivolgendosi all'Oblato:

"Come ti chiami figliolo?"

"Marcello, Padre, sono un umile oblato presso questo monastero"

rispose il giovane

"Bravo Bravo, la vedi questa chiave, è la chiave della mia cella, accompagnami disopra"

Il giovane Oblato fece un cenno con la testa e accompagnò il malfermo frate su per le scale lungo il corridoio, fino davanti una porta, Padre Piccolomini gli porse la chiave e il giovane Oblato aprì.
Entrati tutto era rimasto come l'ultima volta, tutto ricoperto come da un velo di seta, che però seta non era ma si trattava di semplice e densa polvere, che i lunghi mesi di assenza dal monastero di Padre Piccolomini avevano fatto si che si accumulasse in grande quantità.

"Vedi figliolo, questa polvere, questo velo denso" disse il frate sempre rivolgendosi all'Oblato "questo velo è il simbolo della mia fede, questa umile cella quando ero nella luce dell'Altissimo, essa era pulita come la mia anima, mentre ora essa è tetra, piena di ragnatele e impolverata, come la mia anima è ora. Ma Grazie all'Altissimo la luce è filtrata ed egli mi ha richiamato a se, e sono tornato di corsa senza dire nulla a nessuno"

il racconto di Padre Piccolomini aveva catturato l'attenzione dell'Olbato, dopo un periodo di silenzio, Padre Piccolomini disse:

"Ora figliolo, datemi una mano a togliere questa polvere terrena dalla mia stanza e poi con calma e con l'Amore dell'Altissimo puliremo anche la mia anima. Forza su..."


GDR OFF Il GDR continua nella Cella di Enea Silvio Piccolomini Asburgo d'Argovia, grazie a tutti! GDR ON
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andosan
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MessaggioTitolo: Re: Aprite...Aprite...   Aprite...Aprite... EmptyDom Feb 28, 2010 12:52 pm

Padre Andosan arrivò al portone e vide un numero nutrito di confratelli:

"Che fate qui invece di pregare?"

Poi vide che era arriva Padre Piccolomini e si commosse:


"Carissimo confratello e amico che gioia vedervi"
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