Il viaggio dalle Serenissime Terre fino al Monastero era stato abbastanza lungo, poche soste onde evitare di allungare ulteriormente il viaggio, non erano stati trovati ostacoli ne pericoli dunque la carrozza, e la sua scorta, giunse dinanzi al portone dell'imponente edificio portando il suo "contenuto" tutto intero. Un paggetto, il quale aveva passato tutto il viaggio su di un cavallo insieme ai soldati di scorta, aprì lo sportellino della carrozza aiutando a scendere la giovane fanciulla veneziana "Questo dunque è il Monastero di San Domenico" Olimpia II osservò con attenzione il grande edificio in pietra, lentamente si avvicinò alla grande porta bussando.