Padre Heldor Padre Generale
Numero di messaggi : 585 Data d'iscrizione : 14.04.09 Età : 45
| Titolo: Messa di Pasqua del 1458 Dom Apr 04, 2010 2:46 am | |
| Padre Heldor, dopo molto tempo, si arrampicò sul pulpito dopo essere stato aiutato per indossare i sacri paramenti... Era stato a lungo assente dal monastero e lo sguardo era partiolarmente cupo mentre gli occhi si volgevano ai duoi confratelli e consorelle... Dopo un istante che però durare in eterno, finalmente la sua voce tonante si sprigionò:
Fratelli e sorelle miei, oggi è il giorno di Pasqua... Gloria all'Altissimo in questo giorno in cui la rinascita della vita, simbolo massimo del miracolo aristotelico della resurrezione è vivo davanti ai nostri occhi... Ho notato però che qualcosa non vi è di altrettanto vivo... E sto parlando del nostro monastero! Cosa succede amici miei? La vita monacale vi angustia o vi annoia? Io ho sperato dopo tanto tempo lontano, di tornare qui tra voi e cosa trovo? Siamo forse tutti troppo impegnati per poterci dedicare ad un momento di preghiera con i nostri confratelli? Quando ero a Roma o a Aquileia, sedi che purtroppo, per il mio incarico, devo sempre più spesso frequentare assentandomi da qui, ho sognato questo posto! Lo desideravo come un assetato vuole acqua o come un affamato vuole cibo! E quando vi giungo è vero che ci ho trovato pace, forse troppa pace però... Qualunque sia il nostro rango allinterno della gerarchia della Chiesa Secolare o nel mondo laico, dobbiamo sempre ricordare questo posto come qualcosa che deve essere mantenuto vivo ed attivo per il bene non solo nostro, ma soprattutto per il bene della Fede! L'eresia sta sempre più mettendo radici e poi non potremo lamentarci se saremo travolti da essa... Vi ricordo che nostro compito, come domenicani, è quello di istruire la gente in modo che l'Ignoranza, quindi l'eresia, non possa attecchire nei cuori di coloro che siamo chiamati ad accudire in veste di loro pastori... Molti di noi ormai sono Arcivescovi, Vescovi, Nunzi o Ambasciatori Apostolici, uno di noi è persino Cardinale... E quasi stento a crederci io stesso in questo... Ricordiamo sempre le nostre umili origini quando abbiamo a che fare con il prossimo... E non voglio sentire battute del tipo "non questo, il prossimo!"!!!
La nostra umiltà è tutto quello che ci può salvare, se ci ricordiamo di essa proprio nel momento in cui ci sentiamo più grandi e potenti... Quindi quando sentiremo desiderio di ricchezza e potere, magari scendiamo dalle scale del nostro palazzo ed andiamo a parlare con qualcuno che ha bisogno del nostro conforto e se non troviamo nessuno allora mettiamo a rammendare qualcosa di sdrucito o a lavare del piatti... O ancora a servire un pasto ad un povero che ne ha necessità!
Ricordiamo ogni giorno la preghiera del Domenicano Conventuale, che fu ispirata da San Domenico al nostro confratello ormai defunto Padre Segalello:
Benedici, o Signore, l’alba il mezzodì, il tramonto. Il mio amore per te canto Di lodarti mai mi stanco.
Benedici le creature, che ci danno da mangiare benedici il cielo e il mare servo tuo voglio restare.
Benedici il mio cammino, fuori dentro il monastero, fammi dire sempre il vero, fammi amare il mondo intero.
E ricordiamo altresì le parole di Joshua Cristos nel Libro 1. L'eclissi VIII: La resurrezione, si legge: - Citazione :
- “Allora, udii voci. Erano quelle dei miei amici, che pregavano per la Salvezza della mia anima. Benché si trovassero sulla Terra, li udivo distintamente. Mi scaldava il cuore di vedere che si preoccupavano tanto di ciò che mi sarebbe successo. Avevo bisogno di dimostrare che le loro preghiere non erano inutili. Decisi di accettare la resurrezione, per potere vivere nella virtù e meritare il Paradiso. Dovevo questo a loro, almeno quanto lo dovevo a me stesso”.
E noi dobbiamo essere quegli amici, crederci tra di noi visto che siamo un'unica famiglia che è affliata alla Chiesa Aristotelica Romana!
In ogni caso fratelli e sorelle miei... Buona Pasqua! |
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andosan Spirito Inquieto
Numero di messaggi : 161 Data d'iscrizione : 14.05.09 Età : 41
| Titolo: Re: Messa di Pasqua del 1458 Dom Apr 04, 2010 12:01 pm | |
| Padre Andosan ascoltò quelle parole, quant'era difficile badare a tutti gli impegni della vita. Avrebbe voluto ritirarsi in quel monastero con la pace nel cuore e dedicare la sua vita all'Altissimo. Quindi si ripromise di vivere il più possibile la sua condizione di domenicano affinchè la superbia non invadesse il suo cuore. Poi andò dai confratelli per scambiare gli auguri di Pasqua. |
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Eckart Spirito Inquieto
Numero di messaggi : 175 Data d'iscrizione : 08.01.10
| Titolo: Re: Messa di Pasqua del 1458 Dom Apr 04, 2010 2:25 pm | |
| Eckart ascoltò quelle parole con cuore aperto, in quel periodo di vera rinascita per lui, e di adesione profonda alla vocazione dell'Ordine...
Riflettè su uuna cosa... ciò che ascoltava non era un semplice discorso che tutti potevan fare, era come il discorso di un padre ai suoi figli, severo e carico d'affetto.
Era davvero Pasqua!
Terminata la Messa si avvicinò ai Connfratelli per porgere sentiti auguri. |
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Marcello_borja Frequentatore
Numero di messaggi : 43 Data d'iscrizione : 01.02.10
| Titolo: Re: Messa di Pasqua del 1458 Lun Apr 05, 2010 1:36 am | |
| Evviva! Deo Gratias! :cheers: Buona a Pasqua a tutti fratelli miei |
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| Titolo: Re: Messa di Pasqua del 1458 | |
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