L'arrivo di Breeanna

Ancora frastornata dagli eventi degli ultimi giorni,dallo scioglimento del suo matrimonio e della penitenza che ne era seguita,la giovane si recò con animo mesto presso il Monastero,sperando di trovare conforto e assoluzione.

Bussò tre colpi al pesante portone e restò in attesa torturandosi le mani in preda all'ansia.

Il cigolio della porticina dello spioncino,destarono Bree dalle sue riflessioni,ascoltò la voce della donna che le rivolgeva parola attraverso lo spesso portone.

Madre Fenice,buongiorno.
Mi chiamo Brianna,provengo da Treviso.
C'è una storia lunga e triste che mi accompagna,sono qui per confessare i miei peccati e trovar conforto alle mie pene.
Posso dunque entrare?

Attese,un pò spaurita e molto spaesata,che la donna le rispondesse.

Il tono rassicurante di Madre Fenice la calmò un poco,smise di torturarsi le mani e rispose ,mentre una ruga le si formava sulla fronte corrugata.

Giungo qui come penitente,il missus Lisgallaudet ed il Monsignor Tacuma mi hanno assegnato il compito di alleggerire la mia anima con la confessione,e,sapete Madre,io credo di averne davvero bisogno.

Un velo triste le offuscò lo sguardo e continuò

Mi sono rinchiusa per otto mesi in un convento,Madre,e quando ne sono uscita c'era un processo,il matrimonio s'è sciolto ed io...io..sono l'unica responsabile di tutto ciò.

Fece silenzio.Le parole le erano uscite come un fiume in piena.
Si sentiva vittima e colpevole in equo modo e aveva bisogno di conforto e pace.

Guardò Madre Fenice,grata di quel gesto umano e sincero che le diede un pò di conforto.
Le sorrise debolmente e la seguì