Finalmente il portone si aprì e potè ammirare nella sua interezza il monastero. Esso emanava calma e serenità, e in esso perfino il più inquieto degli spiriti avrebbe trovato ristoro. Era un enorme edificio, con spesse mura di pietra, lavorate finemente e con abile maestria. Il silenzio regnava e veniva rotto soltanto dal suono ritmato dei passi di Edward e di S.E. Fenice, che aveva preso Edward sotto braccio per poterlo accompagnare nella sua cella, dove avrebbe trovato pace e calma, quella che serviva per poter cominciare i suoi studi in quell'oasi di tranquillità.