arrivo di Don Angelito

Don Angelito era da poco stato accettato nell'Ordine. La sua scelta era stata ponderata a lungo discutendo con Padre Piccolomini e Padre Segalello. Infine aveva fatto richiesta a Padre Tebaldo che lo aveva accolto fraternamente invitandolo a raggiungerlo al Monastero. Cos¡, don Angelito si era messo in cammino in groppa al suo cavallo pezzato, attraversando gli assolati territori del Regno delle Due Sicilie. Giunto alle falde di una rocca volse suo sguardo in alto e scrutò attentamente fino a quando non scorseil monastero ergersi in silenziosa maestà sulla cima dell'erto spuntone. Silenziosamente, muovendo il suo cavallo al trotto (secondo la lieve serenità che percepiva nel suo animo) don Angelito si avviò verso la meta del suo viaggio ansioso, finalmente, di varcare quella soglia dopo la quale il suo spirito avrebbe iniziato a rispondere della sua vocazione.
Giunto al portone del convento bussò...e attese...

Passava di la' tacuma.....
" robe da urlo padre Giarru????? Il tuo olfatto ti inganna....fratello desk ha bruciato gran parte della nostra cena per salutare ed abbracciare te amico mio.....non so stasera cosa mangeremo"[i]

Fratello Andosan, da poche ore nominato guardiano, si era allontanato un attimo per controllare strani odori provenienti dalla cucina. Tornato in portineria vide che era aperta. Sulla porta stavano Padre Giarru e Padre Tacuma, insieme a Don Angelito, nuova vocazione per il monastero. Abbracciato il confratello disse: "Salve Don Angelito, benvenuto in questo sacro luogo. Le porgo le chiavi della sua cella. Nell'andare non badi allo strano odore proveniente dalla cucina ... la Provvidenza provvederà alla cena di stasera! Di sicuro non sarà aiutata da Padre Desk".

Ecco che una grassa panza apparve nella scena. Era Desk, di ritorno dalle benamate latrine (un poco innervosito) con il suo solito passo dondolante...veniva incontro ai fratelli tutto stupito..."che accade? Chi c'è? Vigliacchi! Non avrete mica chiamato l'uomo delle focaccie a domicilio mi auguro?! V'assicuro che i pesci sono ancora mangiabili!!! Altroché se lo sono!!!"
disse ad alta voce (sperando di essere creduto).
Ma quando vide una faccia nuova capì che il missionario studioso del sud era arrivato (aveva sentito ancora parlare di lui da qualche viandante giunto a Orbetello).
"A...ma è quindi giunto il confratello Don Angelito!!" disse avvicinandosi a quest'ultimo "siate il benvenuto carissimo!!" gli disse abbracciandolo fraternamente".
Aggiunse poi:
"sarete certamente affamato! Non ascoltate gli allarmismi di questi cari fratelli, nelle evenienze ho sempre l'asso nella manica! Questa sera Vi delizierò, carissimo fratello, con delle eccelse verze in brodo!!!"

Detto ciò si congedò e corse con molta fretta verso le cucine temendo che le succulente verze facessero la stessa fine delle ex saporite carpe....

Cari confratelli...che dirvi...grazie davvero. Le verze, esimio desk, basteranno e saranno sicuramente gustose.
Ora mi ritiro nella cella a riposare.
Che l'Altissimo vegli su di voi.