Oh! Oh! La gioventù!
Il vecchio monaco si sedette con il respiro corto
Sai quante poche cose grandi sarebbero state compiute, se due bambini non si fossero sfidati a chi sapesse cogliere più velocemente un frutto sul ramo alto? In verità è un tesoro la competizione, e se hai pazienza vorrei anche farti capire perchè. Ora ti racconto una storia, ma tu non andare a dirla in giro eh!
Si avvicinò all'orecchio del giovane, e facendosi schermo con il palmo della mano, sussurrò:
Molte primavere fa, quando tu ancora non eri nato, al monastero non c'erano che una decina di frati che facevano tutto da soli: chi spazzava l'aia, chi radunava i libri, chi insegnava al seminario, chi confessava e chi accoglieva i pellegrini. Tra di loro c'erano due giovani monaci in particolare, che sembravano essere stati creati dall'Altissimo con energie inesauribili: studiavano, aravano i campi, lustravano la cappella, tutto senza mai lamentarsi.
Col passare del tempo, i due divennero membri rispettati e diventarono professori, bibliotecari, entrarono anche nel Capitolo dell'Ordine, lavorando con una instancabilità che lasciava gli altri monaci interdetti. Nessuno sapeva come spiegare questa loro grande laboriosità; nessuno, fino a che un Padre decise di indagare. Fece in modo di parlare prima con uno, e poi con l'altro, e sai che risposte ottenne?
Il primo disse: "Padre, lavoro dall'alba a sera per mostrarmi degno dell'abito che porto, ma non mi sento adeguato. C'è sempre quel confratello che mi mostra quanto siano scarse le mie forze e i miei risultati..." E il secondo: "Padre, lavoro a notte fonda e fino all'alba, e tuttavia non credo che l'Ordine possa andare fiero di me. Mi sento debole: non come quell'altro fratello, che mi supera sempre in tutto."
Il vecchio tornò al suo posto e sorrise al ragazzo
Capisci? Invece che lodare l'uno la bravura dell'altro e crescere così nella sana amicizia aristotelica, passavano il loro tempo a mortificarsi e a gareggiare in ogni cosa per mostrarsi migliori, più abili, più "degni". Che spettacolo triste, per il Padre!
Fece loro una bella lavato di capo, che se la ricordano ancora. E a te, figliolo, non rimprovero nulla, ma anzi ti sprono a legare con fratello Stefano, perchè dall'amicizia di due giovani determinati come voi due potrebbe nascere qualcosa di grande, di bello e di buono...