Padre Enno indossò i Sacri Paramenti ed uscì nella Cappella per la celebrazione della Messa domenicale.
Dopo aver compiuto il gesto della fede, salì sul pulpito ed iniziò l'omelia:
Fratelli, tante sono le cose che ci distolgono dalla nostra unica e vera missione. Più di tutto è dannosa per noi la pigrizia: non siamo qui per riposarci, almeno non noi monaci! Noi siamo qui per lodare l'Altissimo e compiere il suo volere. La nostra missione è sì lo studio dei Testi Sacri e il lavoro in Scriptorium, ma abbiamo anche il compito di andare nelle nostre città o nelle città limitrofe ed educare i nostri concittadini ad amare il Signore, poichè Egli li ama.
Noi un giorno ci presenteremo davanti al trono del nostro Creatore e dovremo rendere conto di ciò: "Appartenevi all'Ordine Domenicano" ci dirà l'Onnipotente "quante anime sei riuscito a strappare alla bestia senza nome?"
Studiare, certo, ci aiuta ad elevarci, così come il lavoro pesante, ma questa è la nostra vera missione: convertire coloro che ci sono vicini alla Vera Fede, all'Unico Vero Dio!
Siamo qui, fratelli, perchè abbiamo scelto questa vita, abbiamo giurato, spero non lo si sia fatto a cuor leggero.
Se così non è, quando tornerete nelle vostre città predicate l'Amore che il nostro Creatore nutre per noi, cosicchè potremo rispondere, quando Egli ci chiamerà, "sono riuscito a salvare tutti coloro che ho potuto, per coloro che invece hanno tappato le orecchie invoco la Tua Misericordia".
Che l'Altissimo ed i Suoi Santi Profeti ci benedicano e ci assistano nella nostra santa missione.
Detto ciò scese dal pulpito e, terminata la messa, si avviò verso la Sacrestia per riprendere il suo consueto abito domenicano.