Era con aria gioiosa e finalmente spensierata che Tacuma camminava silenziosamente lungo il chiostro immaginando gia' i confratelli camminare parlando tra di loro .
Padre Tebaldo gli aveva consegnato le chiavi della sua cella ma Lui non riusciva ad andare tanto la curiosita' di visitare l' abbazia lo esaltava....Si avvio' verso il Capitolo immaginando gia' il vocio dei confratelli all'interno e superatolo entro' nella cappella di San Domenico..la vetrata alle spalle dell'altare maggiore rifrangeva un fascio di luce lungo la navata centrale e gia' tacuma sentiva i canti del confratelli e degli oblati diffondersi nell'aria.....Torno sui suoi passi incamminandosi verso le cucine pensando gia' a Padre Desk lavorare alacremente la dentro tra spezie ed erbette...continuo' e si trovo accanto agli opifici, da una finestra vide gli immensi boschi da cui avrebbero tratto legname da lavorare ......infine si avvio' verso la biblioteca aristotelica, il luogo che sapeva gia' che avrebbe amato di piu'.......
Tutto cio' che aveva sempre desiderato nella sua umile vita era adesso davanti ai suoi occhi , e con tutti i suoi sensi riusciva a percepire odori ,suoni ,profumi....giunse le mani e chino' il capo iniziando la sua preghiera verso l'Altissimo....
"Mio Signore che segni ed illumini la mia via cosa ho fatto io umile tuo servo, per meritare questa Tua vicinanza e sentirti parte di me?"[i]