Emilia Gabriella Sofia passeggiava lungo i giardini del Monastero, nell'attesa che qualcuno la ricevesse per iniziare il corso a cui si era iscritta.
Entrò nella cappella, fece un leggero inchino, e diresse il suo sguardo alla ricerca di una posto a sedere appartato dove avrebbe potuto pregare l'Altissimo affinché potesse guidarla in quel percorso da lei scelto.
Con passo cauto si avvicinó al bancone, si inginocchiò ed unì le sue mani, vi avvicinando il capo e socchiudendo i suoi occhi pronunció sussurrando
*Credo in Deum,
Altissimum Omnipotentem,
Creatorem caeli et terrae,
Inferos et paradisi,
Ultima hora animae judicem nostrae
Et in Aristotelem, prophetam,
Nicomaqui Phaetique filium,
Missum ut sapientiam et universi
Divas leges errantibus hominibus erudiret
Credo etiam in Christum,
Natum ex Maria et Ioseph,
Vitam dedit ut nobis paradisi viam monstraret
Sic, postquam sub Pontio passus est
Propter salutem
Nostram martyr perivit
Consecutus est Solem
Ubi Aristoteles ad Altissimi dexteram eum expectabat
Credo in Divinam Actionem,
Sanctam Ecclesiam aristotelicianam, romanam, unam et indivisibilem
Sanctorum communionem,
Peccatorum remissionem,
Carnis resurrectionem
Vitam aeternam.*
Riaprì lentamente le palpebre facendo entrare la luce poco alla volta. Si rialzó ed uscì dalla cappella con l'anima più leggera ed un sorriso che affiorava dalle sue labbra