Era una giornata di luglio. Nonostante fuori facesse molto caldo, all'interno delle pareti del monastero c'era una piacevole frescura. Le mura spesse e non permettevano alla calura di passare. Il luogo più fresco era ovviamente tra le cantine che si ramificavano in profondità tra le fondamenta, dando origine ad una serie intricatissima di corridoi, e stanze dove i monaci da decenni conservavano i pregiati vini da essi prodotti.
Uno dei corridoi portava ad una stanza, appositamente costruita in modo da confondere eventuali intrusi e difficile da trovare non essendone a conoscenza. In quella stanza erano custoditi i vini più pregiati e le riserve degli opifici, che potevano essere conservati a lungo.
Padre Raik era rimasto accidentalmente chiuso in quella stanza, mentre stava trasferendo delle botti di un'annata particolarmente buona. Purtroppo la porta era rimasta bloccata e non c'era modo di aprirla dall'interno.
Inizialmente aveva provato a chiamare aiuto nella speranza che qualche confratello passasse di lì per caso, ma tuttavia non erano in molti a conoscere l'ubicazione della stanza.
Erano passati così i giorni e gli anni. Padre Raik era sopravvissuto mangiando il formaggio che era custodito in quella sala e bevendo il vino delle botti, ma sapeva che probabilmente non sarebbe mai passato nessuno a soccorerlo.
Era smagrito, sporco e con la barba lunga.
Un giorno di luglio, sentì dei passi e delle voci. Che qualcuno fosse finalmente passato casualmente da lì? Non poteva perdere quell'occasione!
Si avvicinò alla porta e cominciò a urlare a squarciagola:
AIUTOOOO!!! FRATELLI!!!! LIBERATEMI! SONO CHIUSO QUI!!!