Akex Visitatore


Numero di messaggi : 12 Data d'iscrizione : 13.02.11
 | Titolo: In meditazione Sab Feb 19, 2011 4:55 am | |
| Reduce da una brutta avventura, Akex si rifugiò a pregare nella Cappella del monastero.
"Se non avessi incontrato Fratello Berardo..."
Ancora pallido in volto, cercava disperatamente di recuperare il proprio animo e la propria concentrazione. Fissò intensamente il mirabile affresco di Aristotele che si trovava ad uno dei lati dell'altare maggiore, dalla stessa parte della statua di San Domenico. L'affresco era talmente ben fatto che sembrava vivo... I suoi occhi...
Fu proprio in quel momento che Akex venne improvvisamente colto da pensieri giusti e santi:
"L'intelletto pensa se stesso per partecipazione dell'intellegibile, giacché esso stesso diventa intellegibile venendo a contatto col suo oggetto e pensandolo, di modo che l'intelletto e intellegibile vengono ad identificarsi. E', infatti, l'intelletto il ricettacolo dell'intellegibile, ossia dell'essenza, e l'intelletto, nel momento in cui ha il possesso del suo oggetto, è in atto, e di conseguenza l'atto, piuttosto che la potenza, è ciò che di divino l'intelletto sembra possedere, e l'atto della contemplazione è cosa piacevole e buona al massimo grado. Se, pertanto, Dio è sempre in quello stato di beatitudine in cui noi veniamo a trovarci solo talvolta, un tale stato è meraviglioso; e se la beatitudine di Dio è ancora maggiore, essa è oggetto di meraviglia ancora più grande. Ma Dio è, appunto, in tale stato! Ed è sua proprietà la vita, perché l'atto dell'intelletto è vita, ed egli appunto è quest'atto, e l'atto divino, nella sua essenza, è vita ottima ed eterna. Noi affermiamo, allora, che Dio è un essere vivente, sicchè a Dio appartengono vita e durata continua ed eterna: tutto questo, appunto, è Dio!" |
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