Era da poco sorto il sole, quando Vulkano uscì dal monastero e con passo veloce raggiunse i boschi, luogo adibito alla meditazione. Una volta arrivato potè subito ammirare la bellezza e l'armonia del bosco, le creature, i vari tipi di piante che contribuivano a creare un atmosfera di purezza e religiosità.
Dopo poco tempo ragginuse una cascata, si adagiò su un masso, e trovò il luogo perfetto per le proprie speculazioni.
In saggissimo testo del divino Tommaso, uomo di grande sapienza ed eccellente commentatore di Aristotele, nelle quali opere viene esaltata tutta la saggezza e la lungimiranza del nostro sommo profeta. Si meravigliò dell'accortezza e dell'ispirazione di quelle riflessioni che spaziavano sugli argomenti a lui e al suo ordine più cari; vi si potevano trovare oltre alle dimostrazioni razionali di Dio nostro padre onnipotente, grande prova di fede di devozione verso nostro signore, lo svelamento dei misteriosi processi della nostra conoscenza e un intelligentissima discussione sulle sostanze ultime delle cose che ci circondano, confutando e disarmando l'empietà Averroista che afferma l'unicità dell'intelletto e la mortalità dell'anima, che fa ribrezzo pensar di nostro signore tale creazione naturale.
Concluse le meditazioni, Vulkano si alzò, uscì dalla cascata, con una nuova forza determinazione e fede si avviò di nuovo verso il monastero pronto a compiere i propri doveri. Per questo ringraziò il signore, tutto il monastero, i confratelli per avergli dimostrato fiducia e disponibilità.
Per questo io ti ringrazio signore, re del cielo dio padre onnipotente, salvaci dall'inferno lunare e da tutti i mali del mondo. AMEN.