Il ritorno di un fratello

L'autunno era già arrivato e con esso si era portato il maltempo e il freddo che ogni giorno diventava sempre più pungente. Mancava da quei luoghi che erano stati la sua casa e il suo ristoro, per il corpo e l'anima, da troppo tempo oramai. Il motivo di tale allontanamento era stato recondito, quasi non voluto ma, come una forza che l'aveva portato altrove, si era distaccato dai suoi fratelli.
Ora ritornava a bussare a quella porta, dove anni prima era entrato da semplice prelato ed aveva abbracciato la regola di San Domenico diventandone un monaco.

"Aprite vi prego! Sono Filippo Benedetto Spadalfieri, Arcivescovo di Capua ed ex dignitario per la vita itinerante di questo ordine. Mi spoglio di tutte le mie cariche per ritornare tra i miei fratelli!"

Filippo vide aprirsi la porta del monastero e da essa uscirne addirittura il priore dell'ordine. Subito dopo aver ricevuto il saluto del cardinale inquisitore, posò le sue ginocchia sul freddo terreno genuflettendosi e chinando il capo:

"Eminenza, mi prostro alla vostra magnanimità e vi ringrazio per questa nuova opportunità che mi donate. Sono stato preso dalle mie funzioni di arcivescovo nella lontana Capua dove lo spinozismo serpeggia come se fosse un eresia e si arroga diritti che solo la nostra Chiesa può avere! Ho dovuto fronteggiare la scomparsa della fede in molti nostri fedel che hanno scelto l'iniquità invece che la luce dell'Altissimo. Ma ne parleremo con calma, fratello. Vi chiedo di riammettermi nel vostro monastero, nella mia casa, per ritornare al vostro servizio. Se sceglierete di farmi rientrare con il minor grado, non protesterò ma farò di tutto per rendermi di nuovo degno di essere un dignitario.

attendo la vostra decisione"

poi rialzandosi e attendendo.

Annuì alle sagge parole piene di misericordia del priore:

"Vi ringrazio fratello, attenderò di essermi ristorato prima di incontrare gli altri miei fratelli! Mi congedo ma prima vi rinnovo i miei ringraziamenti per la vostra generosità!"