Dormitorio di Elric Elbrechtsson Wasa

Oggi inaugurereo questa sezione della Foresteria. Credo che bisognerà dar da lavoro a non pochi muratori per ampliare questi spazi.

Suppongo che siate giunto in questo luogo santo, da ciò che dite, per imparare. Non domanderò più del dovuto, ma qui ho da chiedervi: siete in possesso di un diploma di Pastorale Base rilasciato a Fornovo? Se così non fosse, potrete iscrivervi qui:

https://sandomenicorr.forumattivo.com/t408-iscrizioni-pastorale

Se invece siete già in possesso della Pastorale Base, abbiamo corsi di Pastorale Maxima, Diplomazia ed il Noviziato. Quest'ultimo è da riservarsi per coloro che intendono addivenire o Frati del Santo Domenico di Burgos, nostro Patrono, Fondatore e Protettore, o Oblati, o Predicatori Laici di Nostro Signore.

Se invece siete alla ricerca della Saggezza delle Sacre Scritture, potreste trovare più soddisfacente una visita in Biblioteca o in Scriptorium.

Esistono molti altri luoghi, ma di uno in particolare vi chiedo particolare occhio: il Bosco.
Fonti non confermabili assicurano che questo luogo sia infestato da una presenza forse blasfema, o più probabilmente una Anima Ansiosa in cerca di redenzione.
Io che sono Demonologo ed esperto nelle trame del Maligno, la Creatura Senza Nome, posso confermare che nessuna ipotesi è da escludere a priori.

Se avete altre domande, non esistate a chiedere.

Ma cosa ben importante: ancora non mi avete comunicato il vostro nome.

Padre non ho titolo alcuno che non sia la mia spada.
Oppure potrei dire che non ho titolo alcuno che non sia la mia fede.
Purtroppo o per grazia di Dio le due cose coincidono.
Ma non credo che io possa continuare ad adorare l'unico Dio senza saperne qualcosa in più.
Avrei voluto essere sacerdote, accolito, frate o quant'altro ma vorrei studiare e capirne qualcosa in più.
Non foss'altro che per non scoprire un giorno di adorare solo la croce che disegna l'ombra della mia spada.
E il mio nome, per quanto non importante, è Elric.
Mi chiamo Elric Elbrechtsson.
Dei Vasa di Pontecorvo. O almeno erano di Pontecorvo. Ma da lì, ormai, è da anni che non mi risponde più nessuno.
Elric Elbrechtsson Wasa.
Ma chiamatemi, se più Vi aggrada, Rebraist.

Ah, Pontecorvo. Io sono stato concepito ed ho svolto i miei primi impieghi in masseria a Pontecorvo e gran parte delle mia famiglia vive in quella cittadina, in cui ho celebrato battesimi e matrimoni.

Sotto l'ombra del fatiscente Monte Cassino, Pontecorvo nasconde segreti ignoti ai più. Ci investigavo sopra, ma poi son dovuto andare via per lavoro.

Vasa. Non posso dire di non conoscere Sua Eccellenza Ferenç Petrus von Vasa...
...non posso nemmeno dire di non conoscere...la traviata...


Il Dotto sembrò rivolgere lo sguardo altrove. La sua espressione sebrama contratta, per non dire gelida.

Elric rimase in silenzio accortosi del muro che era calato poi disse con un sorriso: "I miei parenti padre, compreso il sottoscritto, non sono noti per l'equilibrio. Spero che ciò non sia stato per Voi fonte di turbamento e che ciò non Vi crei problemi per il mio stare qui. Ma sarò pronto ad accettare qualsiasi decisione che l'uomo di Chiesa vorrà prendere".
Detto ciò si ritornò in silenzio ed in attesa.

Elric senza indugiare subito si diresse dove il Monaco gli indicava.
Era eccitato al pensare che finalmente avrebbe rinsaldato la coscienza con la quale chiamava Padre quel Dio a cui aveva dedicato tanti anni della sua vita.
Era eccitato all'idea di poter finalmente leggere i Testi Sacri con la guida di qualcuno che, certo, glieli avrebbe spiegati approfonditamente.
Era eccitato perchè, forse, lui stesso un giorno avrebbe potuto spiegare a qualcun altro.

Il frate si aggirava per i corridoi del monastero adombrati dal sole che calava dietro le montagne. Il clima non era dei più rigidi che si erano visti di quei tempi quella sera ma comunque il saio invernale non ristorava a dovere. Si dirigeva verso la stanza di un pellegrino che aveva conosciuto tanto tempo fa e che aveva saputo fosse giunto da poco tra le mura di quel sacro luogo. Si fermò dinnanzi alla porta e bussò:

"Sono Padre Filippo, posso avere il piacere di incontrarti filius?"

Elric stava riordinando le poche cose che aveva portato con sè. Aveva lasciato le armi nella stalla insieme al cavallo. Aveva tenuto per sè però la tunica crociata.Normalmente la indossava sotto il mantello di telaccia grigia e lana ma ora, indaffarato, no. Anzi aveva anche le maniche della tunica rivoltate al gomito.
All'udire le parole di Padre Phil si voltò e con un sorriso e un inchino rispose:
"Il piacere umano è reciproco, ma l'onore di ricevere un Servo di Dio è solo mio"
Posata una coperta sulla panca che aveva al suo lato, si battè le mani e disse:
"In cosa posso servirVi?" Recuperato uno scranno da un angolo buio lo pose vicino al Sacerdote e invitandolo a gesti gli disse calorosamente: "AccomodateVi!"

Abbassò il capo in segno di saluto il frate. Superò poi la soglia della cella del nuovo oblato prima di accomodarsi sullo scranno in rigoroso silenzio. Poi proferì pacato:

"Filius, non so se vi ricordate di me, ma tempo addietro, le nostre due persone erano solerti conversare nelle taverne laburine. Poi voi partiste per continuare la vostra esistenza altrove ma, questo sacro luogo ci ha aiutato a ritrovarci. Io all'epoca ero un semplice vicario parrocchiale di Sessa Aurunca. Sono Filippo Spadalfieri e qui dentro la mia unica carica è quella di monaco domenicano.

Come state e cosa vi ha portato qui da noi?"

Elric mise a fuoco il monaco dinanzi a sè.
Per un attimo rimase in silenzio, poi alle parole del monaco e riconoscendolo, si alzò in piedi sorridendo:
"Philip Dickins Bridge!!! Volevate costruire una cattedrale per la fede e, vedo, ci siete riuscito con la vostra stessa persona!"
Preso dalla gioia continuò: "Siete il primo sessano che reincontro dalla mia partenza! E che sessano! Ricordo ancora di quando iniziaste il vostro cammino di fede! Mentre io scappavo dal mio!!"
Proruppe in una profonda risata.
"Ma il Signore che tutto vede ha deciso di inseguirmi fino in capo al mondo e per ricordarmi di quanto sia un peccatore ha deciso che debba portare questa croce nera sul petto"
A gambe divaricate, si pianto i pugni sui fianchi per mettere in evidenza la croce teutonica nera su campo bianco.
Fattosi serio tornò a sedere e, fattosi confidenziale, continuava:
"In realtà ero nei soldati del tempio di Aristotele già da molto tempo prima e quando ci conoscemmo ero uno di loro, nonostante fossi sotto hmmm" si massaggiava la barba mentre diceva ciò "copertura! Ecco diciamo così!!" riprese a ridere.
"Credetemi mi fa felice il vedervi, soprattutto oggi che non devo nascondere più a nessuno la mia fede!"
Si prese una pausa poi continuò: "E voi? Cosa mi raccontate? Su su! Non abbiamo birre qui ma non credo di averne bisogno data la contentezza che mi date"

Annuì silente alle parole dell'ospite e sorrise:

"E' passato molto tempo figliuolo; così tanto che gli accadimenti di cui parliamo sembrano mitici e avvolti da un velo di malinconia. Non vi nascondo che vorrei tornare a quella nostra così placida terra che si ritrovava unita dopo l'ordo e l'assalto a Sessa.
Io dal canto mio, mi sono dedicato al mio ruolo nella chiesa e pian piano i miei superiori mi hanno tirato su nella scala gerarchia. Ma più di tutto sono entrato nell'ordine domenicano da quasi due anni oramai e benedico il giorno nel quale ho fatto questa scelta.
Qui le iniquità della vita vengono spinte fuori da queste mura come una medicina portentosa per la nostra anima.

Quanto vi tratterrete?"

Elric aveva sempre saputo che non sarebbe più tornato a Sessa.
Sapeva che quel luogo incantato dal quale era partito esisteva ormai solo nei suoi ricordi.
Sessa Aurunca dopo la dipartita dell'Ordo Nigrum, un esercito di mercenario che l'aveva occupata e ne aveva fatta la propria base, era un cumulo di macerie fumanti dopo una guerra.
Ma come spesso succede dopo la guerra, la gente era piena di speranze e voglia di ricostruire.
Va da sè che molta della vita pubblica, politica, delle arti, di pensiero era nata proprio in quella Sessa che riviveva nelle parole di Rebraist e negli occhi di PhilipdickinsonBridge.
Sebbene Elric e Padre Filippo la pensassero in maniera opposta su molte cose avevano apprezzato reciprocamente la compagnia l'un dell'altro e soprattutto entrambi si erano dati da fare per la rinascita della cittatina aurunca.
Alla speranza, subentrò il consolidamento, lo splendore e la gloria ed a questa si sostituì l'egoismo, la brama di potere e di controllo.
Sessa, quella Sessa non esisteva più.
Quella conferma sottintesa nelle parole del Domenicano, fu come un colpo in pieno petto per Elric che, come senza fiato, rispose: Sto tornando Padre. A quella terra dalla quale andai via per sottrarmi a ciò che sarebbe stato il mio destino se fossi rimasto. Più volte nel corso di questi anni ho chiesto ai viaggiatori notizie della nostra città e del nostro paese e più volte mi hanno risposto in una maniera che non mi è piaciuta.Oggi so che Terra di Lavoro è un paese diviso, distrutto dall'odio politico. Tra i tanti sbagli che ho commesso quando fui funzionario della mia terra cercai di cambiare le leggi per far si che mai più nessuno potesse usare la legge a suo vantaggio personale o per attaccare qualcun altro. Ma evidentemente non sono stato sufficientemente bravo se oggi si è arrivati a ciò che sento. E ciò che mi fa più male è sapere che protagonisti di questo abbrutimento sono quelli che io chiamavo amici. Il mio destino era lì con loro se fossi rimasto. Con chi mi sarei schierato? Con quale dei due gruppi? Qualsiasi scelta avessi fatta avrei sporcato le mie mani. Ed eccomi qua. Ho forse fatto meglio a rifiutare tutto ciò che è politica e a ritenere che in essa alberghi l'essere senza nome? Non lo so."
Stendendo le maniche arrotolate della tunica lungo le braccia continuò:
"Oggi sono qui. Perchè nel frattempo il Signore mi ha condotto verso tante altre realtà ed altre persone. Ho espiato e sto espiando tutte le mie colpe. Passate, presenti e future. E voglio una maggiore comprensione dei misteri di fede. Voglio scoprire ancor di più su quel Nobile Signore, su quel Re, l'unico Re, che nell'ombra mi assiste, che ci assiste tutti. Non ho mai avuto un padre su questa terra. La cosa più simile a un padre che io possa ricordare fu il mio padrone che, quand'ero ancora bambino e sotto la minaccia perenne del bastone, mi spingeva a rubare dalle borse delle ricche signore nelle terre a nord del Reno."
Perduto in queste sue considerazioni il teutonico continuava:
"Forse perciò quando riacquistai la libertà rifiutai qualsiasi legame familiare con chicchessia. E, passato tra mille esperienze sbagliate, l'unico che mi trattò come quel padre che avrei sempre voluto, fu MrGroar. Il suo modo di essere cavaliere, di essere religioso, di vivere la sua fede fu folgorante per me. Ed eccomi oggi nei teutonici. Ordine per il quale darei la vita"
Rialzato gli occhi verso il sacerdote, sorridendo così disse:
"Oggi sono qui a studiare in questo luogo di pace e non me ne andrò fintantochè non avrò imparato tutto quello che la mia anima sente di dover imparare. Mi dovrete sopportare per un pò!"

Ascoltava silente la confessione, quasi attesa forse, dell'oblato. Era stato un lungo discorso, del quale condivideva ogni virgola. Molte cose erano indubbiamente molto personali ma, la sua preparazione, frutto di anni di studi seminaristici e di contatto con le più svariate anime, gli rendeva facile leggere dentro la persona che aveva dinnanzi ed estrapolarne i pensieri più nascosti.

"Mio caro, viviamo in un periodo buio e pieno di violenza, fatto di interessi più che di carità, fatto di odio più che di amore. Si mettono davanti i peccati invece che le virtù e vi dirò, mi sono punito tante volte nel buio della mia cella per aver dato voce alla creatura senza nome che sempre ci tenta. Aimè accadimenti di questo tipo rendono forte l'operato del demonio ed è veramente difficile rifuggerne per un uomo preparato alla fede come me, figuratevi per fedeli qualunque. Eppure seppur compatisco quelle persone, non giustifico i gesti di sopprusi e tirannie, in qualsiasi maniera esse vengano perpetrati.
La nostra terra è fatta solo di politica attualmente messere, i rapporti umani sono utilizzati e sottomessi solo al mero interesse, al fine da raggiungere in campo politico. Concordo con voi nella politica alberga la cratura senza nome ed è per questo che io, seppur non sentendomi il potere di vietarla, ho regolamentato il comportamento da avere se si è militanti politici e sacerdoti.
Piuttosto, tornando a discorsi più allegri, sono contento che vi siate recato qui per apprendere ed allargare il vostro sapere.
Se vorrete discorrere con me di qualsiasi cosa potremo vederci in un posto a vostra scelta, magari a contatto con la natura, per commentare qualche vostra lettura.
Prendetevi il tempo che vi serve, nel caso cercatemi. Sono a vostra disposizione"

Si alzò dal povero scranno e porse la mano all'ospite prima di congedarsi dalla sua presenza.

Elric si alzò anch'egli in piedi.
Stretta la mano del sacerdote con la destra poggiò anche la sinistra su di essa.
"Sarò onorato di unirmi a Voi! Questi luoghi portano alla riflessione e al contatto con l'Altissimo e poter condividere con Voi questa mia esperienza la arricchisce ulteriormente. Grazie Padre, Grazie!!"
Sorridendo e guardandolo ancora negli occhi lasciò che il suo ospite si congedasse