Arrivo al monastero

Su consiglio della venerabile Madre Paxia, parroco di Massa, Ariberto si mette in viaggio alla volta del celebre Monastero di San Domenico, con l'intento di migliorarsi sempre più nella conoscenza della retta dottrina. Bussa al portone e chiede: padre, padre, domando di entrare: so leggere e scrivere, vorrei servire la Santa Chiesa Aristotelica e voi eccellenti padri domenicani! Ditemi cosa debbo fare

Era intento a parlare con la nuova giunta Ladybiby all'interno dell'atrio quando la porta bussò ancora. Stupito sentì le parole di chi attendeva fuori e quando aprì la porta disse:

"Figliuolo calma! Questo è un luogo di quiete e pace. Sono veramente contento che vogliate istruirvi per questo vi chiedo come primo compito di rasserenare il vostro spirito"

sorrise poi aggiungendo:

"Io sono Padre Filippo. Voi volete seguire dei seminari per i fedeli oppure appartenere all'ordine domenicano? Non mi è chiaro perdonatemi!"

Perdonate la mia irruenza padre!

Disse tutto trafelato; calmatosi, aggiunse poi:

Madre Paxia parroco di Massa mi ha mandato da voi perchè riceva i vostri eccellenti insegnamenti; mi ha consigliato di seguire la pastorale di base, quindi il corso da lei tenuto in questa ottima scuola. Desiderio mio è di servire la Santa Chiesa Aristotelica divenendo Domenicano!

Annuì al nuovo giunto dandogli una leggera pacca sulla spalla:

"Non temete figliuolo è solo che si potrebbe svegliare il padre generale ed avere a che fare con il suo randello non è mai cosa buona"

Ridacchiò per continuare:

"Comunque per lo studio ho già visto che avete preso contatti con Fratello Pascal. Per quanto riguarda invece l'appartenenza al nostro ordine, che mi rende molto felice, vi facciò parlare con Fratello Giarru che si occupa di queste questioni.

Attendente ed intanto attendetemi qui nell'atrio"

La ringrazio del consiglio e la attendo fiducioso

Rispose; dopodichè si sedette su una panca nell'atrio e si immerse in letture nell'attesa del ritorno del padre.

Presentatevi nel mio Ufficio.
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Perdonate Padre Filippo, Vi siete dimenticato di condurmi alla mia stanza di studente!

Con un sorriso sul volto proferì ad Ariberto:

"Perdonate voi me figliuolo. Attendevo di conoscere il vostro futuro che se si fosse legato all'ordine a cui appartengo avrei dato a voi una camera nel chiostro. Comunque per non indugiare ora vi porto nella vostra stanza nella foresteria; nel caso diverrete un domenicano faremo spostare i vostri effetti personali.

Seguitemi!"

Ed incominciò a camminare.

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