Fu oltremodo difficile quella domenica avvicinarsi al pulpito nella cappella di San Domenico, ma con passo fermo Tacuma si avvio' e poi lentamente osservo' i volti di coloro che erano seduti sulle panche.
"Fratelli e sorelle carissimi, quest'oggi sono alquanto preoccupato.
La mia mente e il mio cuore non possono non pensare alla predica della scorsa messa, tenuta da Padre Heldor.
Io giunsi qua pieno di amore per quest'ordine e per questa vita, ma forse e' vero...talora ho abbandonato i miei doveri, i doveri verso la nostra collettivita', pensando piuttosto al mio spirito e alla mia fame di preghiere in solitudine.
E spesso, e' vero come padre Heldor sottolinea siamo mancati e non abbiamo mantenuto fede ai nostri doveri.
Ma ricordiamo che cosi' facendo rischiamo dii tradire anche il Nostro Signore, Colui che con amore ci ha creati e che dobbiamo onorare e servire.
Ricordiamo come e' narrato nei libri delle Virtu', allorche' gli umani tradirono la fiducia del loro creatore
- Allora, Dio volle dare una bella lezione agli umani, che lo avevano
tradito. Il cielo sopra la comunità si fece nero e i venti soffiarono
con forza. Disse loro: “Io vi ho dato il mio amore e voi gli avete
voltato le spalle, preferendo ascoltare le parole della creatura a cui
non ho dato un nome. Avete preferito abbandonarvi ai piaceri materiali
invece di rendermi grazie. -
Noi siamo votati a servire L'Altissimo, a lavorare per l'Altissimo a vivere per lui.
Il nostro voto e le nostre promesse devono costantemente essere nei mostri cuori e nelle nostre azioni"
Congiunse le mani e chino' in capo
" Benedici i nostri cuori e le nostre anime Signore e aiutaci a servirTi come dobbiamo.
Amen"