Arrivo di Bauncher

Il monastero gli si stanziava davanti, le sue porte, alte e possenti gli incutevano timore e reverenza.

Bauncher si appoggiò al suo bastone da viandante, e guardò rincuorato l'enorme porta del monastero.
Il viaggio, quasi concluso, era stato particolarmente faticoso a causa delle prime nevi che, depositandosi sul terreno, avevano reso particolarmente difficile il suo pellegrinare.

Avvicinatosi alle porte, batté la mano contro il pesante legno, nella speranza che il Fratello Portinaio lo venisse a ricevere.

Passando nel corridoio dell'ingresso, la Madre Priora, Madre Fenice, udì la voce che proveniva dallo spioncino e sorrise. Albenga... da poco era stata posta a capo della diocesi di Albenga e il trasferimento si riveleva difficile...

Aprì personalmente il pesante portone e accolse il viandante con un sorriso

Benvenuto, entrate. Sono la Madre Priora e il Vescovo di Albenga... venite. Ditemi, figliolo, il vostro viaggio è stato difficile? e intanto fece un cenno ad uno dei giovani che passavano nel corridoio, affinché andasse ad avvisare nella foresteria.

Madre Priora, la ringrazio per l'accoglienza. Il viaggio è stato lungo e difficile, ho affrontato le prime nevi e le confesso che mi hanno colto impreparato

Disse, spolverandosi il mantello dalla neve.

Monsignor Tacuma mi ha parlato molto di Lei, è un privilegio conoscerla, mai mi sarei aspettato di trovarla davanti alla porta.

Disse, inchinandosi davanti al suo cospetto.

Prego, lietissima di conoscervi rispose Madre Fenice. Venite con me, sarete stanco e avrete bisogno di ristorarvi e riscaldarvi.
Si avviò assicurandosi che l'ospite la seguisse, e aggiunse La vostra cella vi attende, quando volete, vi aspetto.