Era da poco diventato monaco domenicano e saputo della sua nuova sistemazione vi si recò con i suoi pochi beni che aveva con se. Appena entrò, trovò una cella ben illuminata, grazie anche alla finestra rivolta ad est. Sul lato destro della cella vi era un giaciglio su cui riposarsi e un tavolino basso con sopra una candela. Sotto la finestra, vi erano una sedia e un ampio tavolo fungeva da piano per scrivere, ed infatti su di esso vi erano pergamene, calamai e penne d'oca in abbondanza, oltre ad un grosso candelabro per poter operare anche la notte. Entrando, vide che di fronte al letto, vi era un inginocchiatoio anch'esso di legno. Sul lato sinistro, invece, vi era una piccola cassapanca dove poter riporre i suoi abiti ed eventuali altri indumenti. Così, aperta la cassapanca, vi mise i suoi pochi abiti e senza attendere oltre, si mise in preghiera per ringraziare l'Altissimo di questa suo nuova vita.