Padre Tacuma si avvio' verso l'altare con passo deciso.
Quel mattino era sereno e felice nel vedere i suoi confratelli in attesa.
Giunto presso l'altare guardo' sorridendo i presenti ed inizio' a parlare
Fratelli vorrei parlarvi della nascita di Aristotele, del nostro primo profeta, e degli insegnamenti che da tale eveto dobbiamo derivare.E nel contempo vorrei leggeri un altro passo dedicato alla vocazione, poiche ' a mio avviso sono concatenati e paralleli.
Apri' il libro della virtu' e lentamente ma con voce ferma inizio' la lettura dal punto in cui il padre di Aristotele accoglie il neonato.
L’uomo si avvicinò rispettosamente al neonato, lo
prese in braccio, lo sollevò verso il cielo dicendo: “Potenze celesti,
vi affido mio figlio. Dategli una vita retta e giusta. Possa egli avere
un cuore puro, un’intelligenza vivace e una virtù impeccabile. Possa la
vostra saggezza guidare i suoi passi e i suoi pensieri, affinché la sua
esistenza sia come una solida quercia all’ombra della quale gli
infelici verranno a riposarsi.
E poi continuo' la lettura dell'altro passo...
Christos si volse allora verso Titus, che se ne stava là…
“Tito, amico mio, avvicinati. Tito, tu sei forte e vigoroso. Mi puoi
aiutare nel portare avanti questa comunità; tu sarai il mio secondo.
Ora Tito, tu sei un titano, ed è con l'aiuto della tua forza che
costruirò una Chiesa titanica!”
Ho sempre pensato che noi dobbiamo essere come
quelle querce, alla cui ombra gli infelici potranno riposare, uomini giusti e retti, dal cuore puro, uomini di virtu',uomini che per l'Altissimo lavorano, che per portare la sua voce presso le genti abbandonano le lro famiglie ed ogni lusso.
Ed altresi'Ognuno di noi puo' essere quel titano ed e' cosi' che potremo costruire ed innalzare quella Chiesa di cui Christos pose le fondamenta.
Colui che "sente" di poter intraprendere il cammino che porta verso l'Altissimo, non resti tacito ed immobile, ma lavori con amore e dedizione.
Allorche' il signore ci chiamo'eravamo coscienti che saremmo stati pronti ad accogliere le richieste dell'Altissimo con umilta' e serenita'.
Ed e' anche per questo nostro lavoro che chiediamo al Signore di guidarci ed aiutarci con l'amore che lo ispira in ogni suo disegno e benidire il nostro operato presso le nostre genti e i nostri affetti.
Amen.
Congiunse le mani e ringrazio' il Signore per avergli donato tutto cio'.