Eckart Spirito Inquieto
Numero di messaggi : 175 Data d'iscrizione : 08.01.10
| Titolo: Santa Messa del 9 Maggio 1458 Dom Mag 09, 2010 10:36 am | |
| Quella prima Domenica da che fu prete, Eckart raggiunse la Sagrestia, per vestire i Sacri Paramenti, ed avviarsi a celebrare la sua prima Messa... nel luogo che aveva visto crescere la sua fede, e che lo aveva innalzato al Sacerdozio. Di certo... ancora... qualche timore lo prendeva in animo... ma maggiore era l'emozionarsi e la presa di responsabilità. Quando fu pronto... entrò presso la Cappella di San Domenico... volse uno sguardo ai Fratelli... scorse coloro che avevano saputo essere vere guide, come Maestri e come Amici. Fece un sospiro, e cercò di concentrarsi fin dalla prima parola che avesse proferito: poiché non voleva deludere nessuno, cercò di onorare fino in fondo quell'alto impegno. Quindi disse: Fratelli miei... questo è un momento per me davvero sentito... ma mi aiuta pensare di essere fra Voi, che avete sempre dimostrato di essermi vicini, nei momenti anche tristi e disperati, senza mai mancare al Vostro ruolo di guida nella fede, con saggezza e lungimiranza. Mi auguro vivamente che questa ordinazione sia stata gradita e Vi abbia portato un poco di gioia, come è stato in fondo per me. I frutti della preghiera a volte hanno segno tangibile... e penso che si possa ben lodare l'Altissimo. Per la celebrazione, ho scelto una lettura forse non tra le più sofisticate, ma trovo che questo passo del Libro delle Virtù sia, a parte molto bello e in tema per le nostre vite, anche significativo di ciò che gli uomini possono dare, a partire dalla loro essenza, per esprimersi poi in vocazioni particolari.
Noi ci poniamo alle comunità che amministriamo come Ministri del Culto, interpretiamo in tal senso il nostro lavoro, ma ogni uomo ha la sua parte nel mondo, ogni attività è gradita agli occhi di Dio... se in armonia con quanto da lui predisposto. Leggendo ora... vorrei dedicare un pensiero particolare ai miei parrocchiani di Padova e Venezia... In questi giorni ho cercato di interpretare le loro difficoltà... Penso che sia un momento particolare questo, che sicuramente dovrà trovare un conforto... e una vicinanza. Ovviamente prego che l'Altissimo possa dare a Voi tutti il piacere e la voglia di stare accanto ai Vostri figli, alle Vostre genti. Cioddetto, Eckart lesse: - Citazione :
- Col lavoro svolto dal tempo, gli uomini e le donne divennero sempre più
numerosi, conservando il loro amore per Dio e scacciando nell’ombra la Creatura senza nome. Quest’ultima alimentava ogni giorno di più la sua amarezza e la sua collera verso quel popolo tanto amato da Dio, che le aveva tolto il ruolo di regina della Creazione. Gli uomini e le donne vivevano spensierati, mentre nell’ombra il loro nemico preparava la sua vendetta.
Dio aveva ordinato agli uomini e alle donne di lavorare per assicurarsi il sostentamento. Questo duro lavoro li allontanava così dall’accidia. E gli uomini e le donne sapevano essere inventivi, poiché Dio li aveva concepiti così. Raccoglievano quello che Lui aveva messo per loro nella natura. Si misero a controllare tali risorse per assicurarsi il loro sostentamento e la loro vita non poté risultare che migliore.
Presero il grano che cresceva in natura e lo coltivarono nei loro campi. Il mugnaio trasformò il grano in farina nel suo mulino. Il panettiere la cosse nel suo forno per fare il pane. Presero il mais che cresceva in natura e lo coltivarono nei loro campi. Presero le verdure che crescevano in natura e le coltivarono nei loro orti. Colsero i frutti che si trovavano su certi alberi e poterono così nutrirsene. Il piacere fornito dalle verdure e dai frutti li rendeva più piacevoli da frequentare.
Pescarono il pesce dal mare, dai fiumi e dai laghi. E la loro intelligenza fu accresciuta. Inventarono la barca e i pesci divennero ancora più numerosi nelle loro mani. Talvolta, qualcuno di loro si svegliava una mattina sotto a una barca. Allora pregavano Dio per quel regalo. Allevarono mucche, maiali e pecore nei loro pascoli, avendo cura di queste creature che Dio aveva affidato loro. Le nutrirono e queste creature divennero più grasse.
Il macellaio preparò la carne a partire dalle carcasse di queste creature. A tal scopo, inventarono il coltello, strumento che permetteva di separare le diverse carni tra loro. La carne che ne ricavarono li nutriva, ma soprattutto si sentivano più forti dopo averla mangiata. Dalle mucche presero anche il latte, dolce e incomparabile nettare.
Tosarono le pecore e ne ricavarono la lana. Conservarono le pelli per trasformarle in cuoio. Il tessitore cucì la lana e il cuoio per realizzare vestiti, che li proteggevano dal vento e garantivano la decenza del loro apparire. Dato che la natura dava loro accesso a tutto quello che potevano desiderare, dovettero inventare le botti, dove poterono immagazzinare i frutti del loro lavoro.
Per proteggersi quando le porte del cielo si aprivano, crearono le case e vi abitarono. Le arredarono con letti, candele, tavoli, sedie… e tutto quello che poteva rendere la loro vita più comoda. Perciò il minatore estrasse la pietra e il ferro nelle miniere. E il boscaiolo tagliò il legno degli alberi. Per facilitare tale lavoro, il fabbro modellò il ferro e il legno per forgiare utensili come le asce o i coltelli.
Talvolta, Dio contribuiva a quest’età dell’oro offrendo cibo a coloro che sapevano amare il mondo; essi non erano così obbligati a produrlo. Talvolta, inoltre, li incoraggiava rendendoli temporaneamente più forti, più intelligenti o più carismatici. E la domenica, prima del pranzo, si riunivano al centro del loro villaggio, intorno alla tomba di Oane, per pregare insieme Colui che li amava a tal punto. Infatti, non avevano ancora chierici, poiché non ne avevano ancora necessità, visto che erano in comunione diretta con Dio Quanto descritto accadde all'inizio dei tempi, in un'età detta dell'oro. Allora come ora... gli uomini sentivano l'esigenza di ritrovarsi, alla fine delle loro settimane e delle loro fatiche, nel corso della Domenica, per pregare. Qualcosa pare essersi rotto da quella mitica epoca, quando tutto sembrava regolato da meccaniche quasi celesti... Per certi versi... gli uomini si sono comunque emancipati dall'occupazione prettamente materiale, e hanno saputo creare, oltre alle case, anche i templi, oltre al fare, hanno saputo sviluppare il pensiero, e perseguire nella ricerca le vie dello spirito. In un certo senso... possiamo dichiararci sapienti, rispetto ai nostri progenitori. Ma dove vogliamo arrivare con tutta la nostra scienza? Dove essa ci sta portando? Io credo che si debba un poco riscoprire di quel cuore puro delle origini... e della semplicità dell'essere. Possa il Nostro lavoro di Ministri della fede essere creativo, possa essere il collante che lega le comunità, non certo il vizioso puntello delle discordie. Prima di terminare... vorrei rivolgere una preghiera per le genti di Siena, che possano trovare esse la pace che gli sta venendo a mancare... Che si possa riconoscere l'errore in umiltà, che si possa avere equo giudizio sempre, senza lasciarsi trasportare da altre logiche che non siano quelle della ragione.
Un ultima preghiera va al Nostro Fratello Jakob, da poco deceduto... La sua presenza fra Noi è stato un dono che l'Altissimo ci ha fatto... e che certamente non scorderemo. Possa l'Altissimo accoglierlo nell'alto dei cieli.
Vorrei infine salutare Sorella Venere, che ha raggiunto il Nostro Monastero, la cui presenza è certamente ricchezza spirituale per noi...
Un auspicio di buona meditazione va a Fratello Sregolato, che è tornato al ritiro della sua cella prima di affrontare grandi impegni civili.
Vi saluto, benedicendovi tutti.
Amen. Poi Eckart si ritirò in Sagrestia... attendendo chiunque volesse entrare, per un saluto. |
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Kemnos Dignitario Onorario
Numero di messaggi : 215 Data d'iscrizione : 15.05.09 Età : 40
| Titolo: Re: Santa Messa del 9 Maggio 1458 Dom Mag 09, 2010 4:23 pm | |
| "Amen" Padre Ennio rispose insieme agli altri confratelli, dopodichè volle recarsi in Sacrestia a complimentarsi con Fratello Eckart per l'ordinazione e per l'omelia, prima di recarsi in Capitolo. |
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andosan Spirito Inquieto
Numero di messaggi : 161 Data d'iscrizione : 14.05.09 Età : 41
| Titolo: Re: Santa Messa del 9 Maggio 1458 Lun Mag 10, 2010 11:15 am | |
| Padre Andosan ascoltò l'omelia di Padre Eckart e si unì alla preghiera per le genti di Siena e per un ritorno della Chiesa ad essere portatrice di pace, misericordia e serenità. |
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Padre Giarru Dignitario Onorario
Numero di messaggi : 432 Data d'iscrizione : 13.05.09
| Titolo: Re: Santa Messa del 9 Maggio 1458 Lun Mag 10, 2010 4:50 pm | |
| Tali parole fecero pensare molto a Padre Giarru, il quale in religioso silenzio ripensava alla critica situazione senese che lo vedeva coinvolto in prima persona... |
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tacuma Dignitario
Numero di messaggi : 4167 Data d'iscrizione : 13.05.09 Età : 70 Località : roma
| Titolo: Re: Santa Messa del 9 Maggio 1458 Lun Mag 10, 2010 7:14 pm | |
| Amen
Un pensiero' corse alle genti di Siena che fratello Eckart aveva menzionato ed egli levo' la sua silenziosa preghiera per loro. Ed altresi' un pensiero, venato da un profondo dolore, corse a fratello Jackob. |
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| Titolo: Re: Santa Messa del 9 Maggio 1458 | |
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