Monastero Aristotelico di San Domenico

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 Santa Messa del 10 Gennaio 1458

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andosan
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andosan


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MessaggioTitolo: Santa Messa del 10 Gennaio 1458   Santa Messa del 10 Gennaio 1458 EmptyDom Gen 10, 2010 12:49 pm

Era una domenica fredda di inizio gennaio, all'interno della Cappella i fedeli erano seduti stretti per farsi caldo. Un canto maestoso risuonava tra le volte di marmo, era un canto in latino che giaculava alcuni Logion dei Libri della Virtù. Subito entrò dal fondo della chiesa Padre Andosan insieme ai suoi confratelli, egli era vestito con gli abiti cerimoniali e portava un pastorale di legno con la croce aristotelica, si inchinò all'altare e poi si preparò ad iniziare la messa rivolgendosi ai fedeli:

"Cari fratelli e sorelle, in questo giorno di festa tutta la comunità si riunisce per rendere grazia all'Altissimo, come profumo soave salgano a lui i dolori e le gioie dei nostri giorni."

"Amen" risposero i fedeli.

Poi continuò Padre Andosan con la lettura: " Dal capitolo XII della Vita di Christos:

Citazione :
Quando la folla si disperse, lasciando il luogo vuoto, vi fu spazio per le guardie del procuratore romano che controllava la città. E fu in quel momento, amici miei, che sperimentai una delle maggiori paure della mia vita. I soldati, vestiti di rosso sangue, fecero irruzione in quel luogo da ogni direzione.
Qualcuno apparve sulle mura e altri uscirono da diversi edifici, bloccando tutte le porte e le uscite. Un tribuno a quel punto discese le scale dal palazzo del governatore, accompagnato da un aitante centurione.
Arrivato al centro del luogo, il tribuno si fermò, e si avvicinò al suo centurione. Quest'ultimo allora parlò, e la sua voce brutale ci gridò:
"Tu, Christos, che dici di essere il messia e la guida! Io ti accuso di dannerggiare la città. Tu sei un fomentatore di ribellione, un pericoloso rivoluzionario, un uomo del caos. Io ora esigo che tu mi segua!"
Noi altri, suoi apostoli, eravamo paralizzati dal terrore. Non udivamo che il soffio della brezza che agitava i mantelli dei romani. Ed eravamo in allarme, ansiosamente, per la reazione di Christos. Dagiu era terrorizzato, lui che era rimasto il più rattristato per non essere stato scelto da Christos per costruire la sua Chiesa.
Allora Christos disse al centurione:
"In verità, ti dico, uomo di poca fede, non sarò io a seguire te, perchè sarai tu a seguire me!"
Così il tribuno ordinò al centurione di afferrare Joshua, e l'ufficiale, con espressione feroce, si avvicinò a noi con passo lento. Io respiravo al ritmo dei suoi passi, cercando di calmare il mio cuore, che batteva a velocità impazzita. Quando giunse faccia a faccia con Christos, il Centurione lo guardò negli occhi intensamente e abbastanza a lungo. Poi, tutto a un tratto, si tolse l'emo e si inginocchiò , afferrando l'orlo della tunica del nostro messia.
"Maestro" lo implorò, con grande sorpresa del Tribuno "vorrei seguirvi e fare parte di questa comunità dei fedeli! Cosa devo fare? So di essere un peccatore e di aver servito un cattivo maestro, ma io ti imploro di dirmi come posso essere perdonato?"
Allora Christos lo sollevò, e sotto lo sguardo impietrito dei romani pronunciò queste parole:
"Peccatore, te lo dico, e hai appena fatto la prima cosa che i fedeli devono fare: essere umili, e confessare i propri peccati. Così, se il tuo pentimento è sincero, Dio ti perdonerà."
Christos si rivolse ai suoi apostoli, e continuò:
"E voi sappiate che i peccati commessi dalle vostre pecore sono perdonati, se vengono a confessarli alle vostre orecchie; se sono pronti per farne penitenza."
E poi Christos si avvicinò alla fontana, e disse ancora al Centurione:
"Per grazia dell'Eterno, laverò via i tuoi peccati, rinnovandonti nell'acqua, la fonte di vita!"
A quel punto Christos immerse le sue mani unite sotto nel getto della fontana. Bagnò il corpo del Centurione di quest'acqua, sussurrando queste parole:
"Signore, accetta di lavare questo uomo dai suoi peccati, perchè possa così rinascere nella comunità dei fedeli! Nel nome dell'altissimo. Amen."
Poi Christos chiamò noi, i suoi apostoli, uno a uno a lui, e ci immerse nell'acqua della fontana, facendoci nascere a nuova vita. Ci disse: "Apostoli miei, uomini e donne, per grazia di Dio venite ora lavati dai vostri peccati. Mostrategli che siete meritevoli di questo onore che lui vi offre, perchè il sacramento del Battesimo può essere annullato da chiunque ne tradisca la sostanza."

Poi il celebrante iniziò l'omelia: " Cari fratelli, oggi è un giorno speciale per la nostra comunità domenicana, da tempo ormai non vedavamo un nuovo novizio nel nostro monastero, il suo nome è Jacopo da Albenga, detto Jakob_Hutter, e ha deciso di unirsi al nostro ordine. Questa settimana abbiamo avuto anche la gradita visita di due diaconi.
Ho voluto leggere questo brano delle Sacre Scritture perchè esemplifica sia il percorso spirituale che questi fratelli hanno compiuto per trovare la propria strada, sia perchè questo brano deve far comprendere qual'è la missione che questi fratelli (e noi tutti) devono compiere nella loro attività. Qui si osserva l'istituzione del sacramento del battesimo, ma anche della confessione.
Comprendiamo, fratelli, che non si fa la volontà dell'Altissimo perchè si è Principi, Baroni, Vescovi, ma perchè si ha l'umiltà di riconoscere i propri peccati, di seguire Dio senza pretendere che sia lui a seguire le nostre esigenze, le nostre brame di potere, le nostre richieste.
Fratelli, nella vostra missione fatevi umili, siate esempio di umiltà, non abbiate paura di confessare i vostri errori, di perdonare il vostro nemico, ritrovate la pace interiore per donarla agli altri: se voi siete saldi nella fede anche chi vi sta attorno vi seguirà.
Amen"

Dette le parole Padre Andosan fece un attimo di silenzio per diede la benedizione finale:

"Che l'amore di Aristotele e Christos vi accompagni nella vostra vita e converta i vostri cuori."


"Amen" risposero i fedeli.

Dopo ciò i frati domenicani si diressero verso la Sacrestia.
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Jakob_Hutter
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MessaggioTitolo: Re: Santa Messa del 10 Gennaio 1458   Santa Messa del 10 Gennaio 1458 EmptyDom Gen 10, 2010 4:30 pm

Jacopo era seduto nella prima fila del coro, in modo da poter essere osservato dai suoi precettori , così che avrebbero potuto correggere i suoi errori.
Dopo il giuramento, il cerusico aveva tagliato i suoi capelli, segno di deferenza verso il Signore e non essendo abituato Jacopo sentiva un freddo intenso al capo.
La cosa tornava utile ora che, nonostante il fermo desiderio di ascoltare i passi dai libri delle Virtù, un torpore dilagava in lui trascinandolo in uno stato di dormi-veglia.
Tuttavia Jacopo continuava a passarsi la mano sulla testa.
La messa procedeva e quando Fratello Andosan lo presentò ufficialmente alla comunità, Jacopo si riprese di colpo e diede un'occhiata in giro.
Tutti i confratelli gi restituirono sorrisi e cenni del capo facendolo sentire davvero parte di una grande famiglia.

Il giovane era convinto di non aver mai avuto giornata più felice in tutta la sua breve esperienza di vita...
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Eckart
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MessaggioTitolo: Re: Santa Messa del 10 Gennaio 1458   Santa Messa del 10 Gennaio 1458 EmptyDom Gen 10, 2010 8:40 pm

Eckart ascoltò con attenzione le parole di Padre Andosan... il suo cuore non poteva non esserne toccato. Grande è la Chiesa e il suo messaggio... incessante nell'indicare la retta via di salvezza. Da tempo... egli aveva cercato di rivedere la propria vita, da tempo molte cose erano state messe in discussione. Oggi sapeva che il dubbio aveva una sola risposta.. la sola risposta al dubbio è la fede, nella fede le risposte vanno cercate. Ma si sentiva ancora ad un punto di mezzo... una nuova domanda cercava risposta: Cosa mantiene, nello stato di rimozione, l'età dell'oro che si indovina, dove il caos diviene fede? E la fede.. non genera dopotutto il suo caos? Sapeva una cosa... nelle cose irrazionali non v'è sistema, non vi può essere che una narrazione. Tuttavia, nemanco tale spiegazione gli bastava: il pensare torna come ciò che una volta fu vissuto... eppure è sempre là.
Anche in uno stato dello Spirito restano le rovine che il turbinio delle forze storiche ha lasciato!
Eckart ora pensava al proprio esistere come l'esistere di un peccatore... Il Battesimo lo aveva aperto alla scoperta del peccato... nel Battesimo erriamo ebbri...
Erriamo: quale sottile ambiguità semantica dal doppio significato!
Col Battesimo vengono cancellati gli errori del passato.... La luce pone l'errore sotto la giusta prospettiva dell'orrore... ciononostante l'uomo non cessa di peccare!
Questo rende l'uomo misero, e talvolta egli si getta nel più nero sconforto... quale costo pagato per destarsi!
Una sola è la salvezza: confessare... confessare all'Altissimo... confesare ciò che da Lui è dato: confessare la nostra miseria ontologica di Uomini!
A queste conclusioni giungeva Eckart, ascoltando le Parole di Padre Andosan...

Si mise dunque in ginocchio e pianse un "Signore, perdonami per ciò che sono!"
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MessaggioTitolo: Re: Santa Messa del 10 Gennaio 1458   Santa Messa del 10 Gennaio 1458 EmptyLun Gen 11, 2010 5:49 am

Padre Heldor era seduto al suo posto mentre Padre Andosan celebrava la messa ed annuì a quelle parole... Oh come aveva visto crescere tanti di quegli uomini e di quelle donne che erano lì, suoi confratelli e consorelle... Ormai stava invecchiando e sia la barba che i capelli erano sempre più marcatamente segnati del grigio segno del tempo, ma lo spirito era sempre lo stesso, nonostante passasse il tempo.

Era la prima volta che vedeva i nuovi confratelli e sorrise appena a vedere con quanta passione essi stessero compiendo il loro ufficio... Quando la messa fu finita, si alzò in piedi e mentre si chinava di fronte all'altare, come sempre, quando sentì le parole di fratello Eckart e gli si avvicinò, dicendogli, con voce paterna :"Confratello... Non chiedere mai perdono per ciò che sei, ma prega di poter essere migliore, sempre e costantemente... Tutti noi siamo stati, prima o poi nella vita, soggetti a peccato, ma questo non ci condanna ad essere peccatori a vita per ciò che facemmo... Piuttosto, tramite la confessione e tramite la correzione del nostro fare, che si apprende solo con la conoscienza della parola dei Santi Profeti, allora potremo sperare di essere migliori per essere d'esempio per noi stessi e per gli altri..." quindi gli sorrise e gli porse la mano... Il volto per sacerdote era stanco, ma i suoi modi sempre gentili, con chi meritava... Fece cenno anche a Fratello Jakob_Hutter di attenderlo...
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MessaggioTitolo: Re: Santa Messa del 10 Gennaio 1458   Santa Messa del 10 Gennaio 1458 EmptyLun Gen 11, 2010 5:51 pm

Terminata che fu la messa, Jakob si mise in fila con altri confratelli per dirigersi al refettorio, quando vide un monaco imponente discutere con fratello eckart, nulla in lui dava l'impressione che fosse più ricco o più saggio o più nobile di chiunque altro nella chiesa...unica differenza era il fatto che camminava appoggiandosi ad un pesante pastorale, che ricordava più un "manico" da difesa che Jakob aveva intravisto a volte al mercato...ma neanche quello....sembra....sì! Sembrava proprio un "randello"!
pssss....
il richiamo veniva dal confratello dietro di lui che vedendo il giovane fissare quel venerando monaco gli disse:
"Quello è il padre generale Heldor...come dice il suo titolo, buono e severo come un padre per tutti noi.
L'ho visto consolare e condividere le angosce di innumerevoli persone...e...randellarne altrettante per il loro poco rispetto del Signore e della Sua Casa!"

Alla parola "randellare" Jakob ebbe un fremito lungo la schiena, che si espanse a tutto il corpo nel momento in cui gli occhi di Padre Heldor si posarono su di lui, facendogli intuire di non seguire gli altri, ma di attenderlo all'uscita...
Confidando che il monaco non avesse percepito il suo timore fece un segno di assenso col capo e, imboccata la porta laterale che dava verso il chiostro, si appoggiò al muro in attesa.


......
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MessaggioTitolo: Re: Santa Messa del 10 Gennaio 1458   Santa Messa del 10 Gennaio 1458 EmptyLun Gen 11, 2010 6:01 pm

Padre Heldor ha scritto:
Padre Heldor era seduto al suo posto mentre Padre Andosan celebrava la messa ed annuì a quelle parole... Oh come aveva visto crescere tanti di quegli uomini e di quelle donne che erano lì, suoi confratelli e consorelle... Ormai stava invecchiando e sia la barba che i capelli erano sempre più marcatamente segnati del grigio segno del tempo, ma lo spirito era sempre lo stesso, nonostante passasse il tempo.

Era la prima volta che vedeva i nuovi confratelli e sorrise appena a vedere con quanta passione essi stessero compiendo il loro ufficio... Quando la messa fu finita, si alzò in piedi e mentre si chinava di fronte all'altare, come sempre, quando sentì le parole di fratello Eckart e gli si avvicinò, dicendogli, con voce paterna :"Confratello... Non chiedere mai perdono per ciò che sei, ma prega di poter essere migliore, sempre e costantemente... Tutti noi siamo stati, prima o poi nella vita, soggetti a peccato, ma questo non ci condanna ad essere peccatori a vita per ciò che facemmo... Piuttosto, tramite la confessione e tramite la correzione del nostro fare, che si apprende solo con la conoscienza della parola dei Santi Profeti, allora potremo sperare di essere migliori per essere d'esempio per noi stessi e per gli altri..." quindi gli sorrise e gli porse la mano... Il volto per sacerdote era stanco, ma i suoi modi sempre gentili, con chi meritava... Fece cenno anche a Fratello Jakob_Hutter di attenderlo...


Sguardo sollevando, Eckart vide lo uomo Santo, che un poco gli ricordava la metafora del Vecchio Saggio. E dopo che le lagrime ebbe asciugatesi dal volto, cercò parola:

Padre... Da qualche tempo è divenuto complicato, per me, distinguere la realtà dallo sogno... E così mi accade ora, di fronte a Voi... che parete presente ai miei occhi in maniera distinta, ma che la testa mia trova difficile credere esserVi avvicinato a me, che son sì poverello nella coscienza, soprattutto nel pensarmi di fronte ad una sì Alta Eminenza, oltre che all'uomo dalla Nobile Stirpe.... famosa in tutto lo Veneziano.
Ma se Voi siete Vero... Ciò che dite è comando... allo stesso modo che lo centurione della Scrittura si sentì comandato da Christos in persona. Son qui, in effetti, per risolvere me stesso... ma i miei risultati sono nulla di fronte ai risultati che l'Altissimo sta conseguendo in me... in questo Loco Sacro, che le Vostre persone amministrano.
Concedetemi...

vengo da gente semplice, ma schietta, e un poco lo mondo l'ho vissuto, seppur da una sbagliata prospettiva... anche perchè non ho certo lo sguardo scientifico di quel pittore che la Romanità chiama a genio suo: Lionardo da Vinci....

Figuriamoci..... poi......... se ho l'arguzia di scrutare nei nodi della fede, come quello nei nodi dell'arte.

Concedetemi....... volevo dire............. l'ardire di comunicare a Voi un poco della mia anima... di confessare anche solo alcuni delli miei tormenti:

Se piango peccato... ho li motivi miei...

L'mpegno che profusi nelli affari privati e pubblici mi diede la gloria terrena... ma mi tolse la felicità... Fui Serenissimo Prefetto in Venezia, lo schiaccar delle mie dita faceva accorrere i messi...

Ma commisi l'errore più terribile...Confusi giustizia umana e giustizia divina... adorai la Legge delle genti, e dimenticai la Legge di Nostro Signore Onnipotente.
Terminato quel tempo... ormai lontano dallo Scire... Cercai salvezza in una bettolaccia sucida, piuttosto che nella luce rischiarante nella fede... e per quella strada sapete che successe?

Vidi la Morte, la Morte vera... stampata a chiare lettere sul mio profilo. Finchè Qualcosa non mi ricacciò indietro, alla Vita.... So di che parlo, e so che Voi comprendete...


So..... ma non so dire con lo linguaggio nostro.... anche perchè i miei rudimenti teologici sono ancora quelli d'un cialtrone.

Non mi stupisce, tuttavia, il Mistero della mia nascita e della mia rinascita... Se i più sono soliti chiamarmi "Eckart", lo primo mio nome è "Lazzaro"...

E come dice lo divin poeta: Nomen......................... homen

E nella mia rinascita mi raccolse la Chiesa, e fu proprio lo Padre Andosan ad indicarmi la via della Salvezza....

Molte cose successero da allora.... cose lontane da questi miei recenti fatti in Convento... lontanissime dalla Vostra grazia, e dalla Vostra presenza, di Voi che ora, Sant'uomo che siete, m'assistete.

Ma la verità della Fede.... non può che essere la Verità delli Vostri e non delli miei ragionamenti, per cui Vi chiedo Perdono.... se l'errare nella Logica mi ha indotto in errore. Farò dunque come Voi dite.... pregherò... per migliorare me stesso!
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MessaggioTitolo: Re: Santa Messa del 10 Gennaio 1458   Santa Messa del 10 Gennaio 1458 EmptyLun Gen 11, 2010 6:11 pm

Padre Heldor sorrise paternamente di tante parole dettegli da Eckart ed annuì:

"Fratello, neanche io sono certo di essere nel giusto... sai bene quanto me che solo l'Altissimo può dirsi nel giusto sempre, no? In ogni caso, sia voi, fratello che fratello Jacopo da Albenga" disse indicando Jakob_Hutter " venite con me nel chiostro... Questo non luogo per parlare, ma per pregare!" la frase finì con un paterno ammiccare verso i due giovani, quindi, appoggiandosi al suo bastone, si allontanò in direzione del chiostro abbaziale.
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MessaggioTitolo: Re: Santa Messa del 10 Gennaio 1458   Santa Messa del 10 Gennaio 1458 EmptyLun Gen 11, 2010 6:29 pm

Eckart avrebbe voluto aggiungere una delle sue conclusioni: che le tante parole son prove di un essere incerto, piuttosto che dell'Essere in Quanto Tale.

Ma sentendosi minacciato dal Divin Randello... a testa bassa... si diresse muto verso lo Chiostro.
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